89° Pitti Uomo: è qui la festa della moda maschile! Tendenze per il prossimo Autunno/Inverno 2016 – 17 (prima parte)

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“Man-Men-Menswear” di Beatrice Brandini

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Si è aperto ieri l’89° edizione di Pitti Uomo, la mostra più importante al mondo di abbigliamento maschile. Il tema di questa edizione è Generation(s) il cui significato vuole sottolineare che la moda e lo stile sono transgenerazionali, che le diverse generazioni sono simultanee, che i padri rubano le sneakers ai figli e i figli le giacche tailored ai padri, che signori sui cinquanta portano i jeans con estrema disinvoltura e che i ventenni hanno barbe e baffi, e indossano capi molto classici. Pertanto la moda non ha più un unico stile, un’unica identità (fortunatamente!), e non ha più limiti e confini, anagrafici, geografici e culturali.

Come sempre ho dato rilievo alle cose che mi hanno maggiormente colpito (tante altre mi saranno sfuggite), e insieme alle immagini fotografiche ho elaborato anche 4 mood tendenze (altri saranno nella seconda parte) sulle influenze che ho percepito più forti per il prossimo Autunno/Inverno.

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“New Formal Grey” mood di Beatrice Brandini

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Il grigio come nuovo nero, nelle sue innumerevoli sfumature (per favore non 50…). Classico e formale in maniera moderna e sofisticata. Il tessuto per antonomasia ad accompagnare questo colore è il tweed, che viene interpretato per fogge classiche démodé, ma anche per capi non convenzionali, come felpe e giubbotti.

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“Creative Wool” di Beatrice Brandini

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Tanta bella lana, dai disegni jacquard, inserti, pannelli, contrasti, stampe all-over… che rimandano al mondo dell’arte e del costruttivismo. Ma non si tratta di nostalgia, qui le lavorazioni, i tagli e gli accostamenti sono decisamente moderni, quasi futuribili. Palette dai toni ocra, aranciati, marroni bruciati, azzurri polvere, bordeaux.

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“Blues Asia” di Beatrice Brandini

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Semplicità e funzionalità di linee d’ispirazione orientaleggiante. Caban, pantaloni morbidi con orli più generosi, bomber, tees ampie ed impalpabili. Tutti i toni del blu…

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“Casual smart tailor usa style” di Beatrice Brandini

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Abbigliamento comodo ma elegante, semplice ma con dettagli e lavorazioni preziose. Un modo di essere “smart” con capi basici di tradizione anglosassone. Understatement. Volumi slim, colori mat.

In questa edizione, ricchissima di generi e spunti, grande ritorno alla manualità, all’artigianalità, al fatto a mano e fatto bene, qualcosa che diventa prezioso ed esclusivo. Artigiani che sanno rileggere la tradizione con modernità, pertanto attenti al futuro con i suoi cambiamenti sempre più tecnologici.

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This is not clothing,

interessantissimo marchio che coniuga arte e fashion. L’artista Jam Sutton ha collaborato realizzando queste splendide grafiche, tributo alla Grecia classica, che diventano tridimensionali (scaricando la loro app). Davvero suggestive e splendide.

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This is not clothing, scultura di Jam Sutton

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Move Roma, cappelli d’autore. Perfetti per un film di Leone (oppure ora di Wes Anderson), una copertina di Capossela, per un opera di De Dominicis.. comunque per anime eccentriche e creative, sensibili al bello….

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Saraghina, carini questi occhiali con lenti multicolor, una sorpresa che scorge fra gli scaffali di un supermercato immaginario….

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Happiness. Allestimentii incredibilmente scenografici con gusto e ironia. La collezione diventa stagionalmente sempre più completa e preziosa. Bello il gioco del “sacro e profano”, sempre interessanti le stampe e gli slogan che le accompagnano.

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Happiness

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Happiness

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Happiness

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Happiness

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Happiness

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Happiness

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Altea: è difficile superarsi quando il livello è già molto alto, eppure questo marchio ci riesce sempre… infatti capi e fantasie sono ogni stagione più belle.

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Altea

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Altea i miei preferiti!

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Sorry, I’m Not, marchio russo che gioca con icone pop come Sailor Moon. L’ho trovato molto gradevole, oltre che ironico e divertente. E’ bello “svagarsi” con queste immagini, è bello che lo faccia anche la moda…. artisti come Koons o Murakami lo hanno capito da tempo….

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Richard James, una proposta che coniuga classico ed eccentrico con un mix equilibrato e piacevole.

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Harris Tweed, lana scozzese di ottima qualità. Bello l’allestimento dal quale si percepiva l’eccellenza di questo materiale naturale.

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Harris Tweed

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Harris Tweed

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Seletti wears toiletpaper (by Cattelan), un banco volutamente kitsch e caotico, con riproduzioni e customizzazioni di oggetti da parte di uno dei più famosi artisti contemporanei.

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Seletti wears toiletpaper (by Cattelan), per dare un tocco originale, e sopratutto d’autore, alla tua casa.

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Il Bisonte, accessori di alta qualità dove la parola chiave è eccellenza artigianale italiana. Mi piacciano gli accessori che non devono essere nient’altro che loro stessi, ovvero belle borse…

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Il Bisonte

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Rumisu, fazzoletti e foulard fatti con molta poesia e sensibilità, li adoro!

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Roda: mi ha colpito molto questo marchio con una delle proposte più di classe che ho visto in fiera. Belli gli accostamenti dei colori, dei materiali, delle fantasie e degli accessori… Vorrei vedere più uomini vestiti così….

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Roda

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Roda

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Aranth Shoes: bellissime scarpe prodotte in Italia con materiali italiani (che bello!!). Eccentriche ma anche preziose ed eleganti, classiche ed irriverenti… un mix di “personalità” per un risultato molto interessante.

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Aranth Shoes

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Aranth Shoes

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Aranth Shoes

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Oracle Gifts Limited… cosa posso dire se non che sono accessori adorabili e assolutamente desiderabili. Li avevo già notati e fotografati la scorsa edizione di giugno… ma mi hanno nuovamente sorpreso… Adoro la moda quando gioca e diventa ludica… Cover per smart phone e non solo… oggetti che ti fanno sorridere nella “grigia” quotidianità….

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Oracle Gifts Gift Limited

Pitti Uomo è una fiera fondamentale ed “ispirazionale”. Vedere come l’Italia (e non solo), sia un territorio pervaso da un’ infinità di aziende eccellenti, realtà importanti o piccoli artigiani, tutti capaci di creare prodotti unici, caratterizzati da un incredibile connubio di stile e qualità. Il Made in Italy, l’Italian style, sono davvero due modi per definire il nostro paese in maniera distintiva e celebrativa, tanto da renderci speciali nel mondo. Il lavoro di questi marchi, che ogni sei mesi riescono a proporre qualcosa di nuovo, dovrebbe essere premiato, quotidianamente…, peccato che la nostra classe dirigente spesso se ne dimentica, a volte proprio un momento dopo lo spegnimento dei riflettori…

Buona vita a tutti!

Beatrice