Anna Anni: Buongiorno Professoressa!

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Schizzo di Anna Anni, collezione privata

“La Duchessa” di Beatrice Brandini

Alle superiori ho avuto la fortuna di avere un insegnante magnifica, rigorosa, capace, creativa, autorevole, riservata e soprattutto generosa; quella generosità di chi eccelle nel proprio campo o mestiere e, non solo non se ne fa un vanto, ma lo condivide e dona agli altri: questa “maestra” (dal latino magister = maestro, unione di magis = grande + il suffisso comparativo – ter, perciò etimologicamente “il più grande) si chiamava Anna Anni ed era una costumista famosa in tutto il mondo.

“La notte andavo a Roma sul set, il giorno dopo ero al mio posto d’insegnante”. Anna Anni

Voglio ricordarla per affetto ma soprattutto per avvicinare coloro che ancora non la conoscono, i più giovani, , a questa grande figura creativa che ha, attraverso i suoi costumi, caratterizzato il secolo scorso, rendendo magnifici alcuni film e opere teatrali.

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Acquerello Anna Anni, collezione privata

Anna Anni esordì nel 1953 creando i costumi per due opere, il Volpone e la Locandiera, entrambi diretti da Orson Welles. Ha vestito Maria Callas, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Carla Fracci, Anna Magnani, Valentina Cortese, Rossella Falk, Rudolf Nureyev e molti altri.

Per amore della sua terra, delle sue maestranze artigiane, Anna disse no alla proposta di trasferirsi in America arrivata da Orson Welles. Era infatti con questo grande regista che aveva esordito la Anni disegnando i costumi per due opere teatrali rappresentate a Chicago.

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Acquerello Anna Anni, collezione privata

Fondamentale fu l’incontro con Franco Zeffirelli con il quale collaborò per oltre sessant’anni, dall’esordio formativo presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze fino a Roma. L’incontro e il sodalizio di questi due geni del teatro e dell’arte è indissolubile dalla Casa d’Arte Cerratelli, celebre sartoria dove entrambi realizzarono le loro prime esperienze professionali.  Da una sartoria in via della Pergola ai teatri di tutto il mondo.

Schizzo Anna Anni, collezione privata

La Casa D’arte Cerratelli nacque nel 1916 per volere del baritono Arturo Cerratelli che decise di raccogliere i suoi costumi di scena. Ma fu negli anni Trenta che diventò una sartoria importantissima, specializzata in costumi d’epoca per il cinema e il teatro. Con la sartoria collaborarono anche artisti come Felice Casorati, Salvator Dalì, Pietro Cascella, Primo Conti,  Renato Guttuso, Mino Maccari, Piero Tosi.

Zeffirelli  la ricordava così: “Anna era dotata di grande talento, forse più di tutti noi, ma era schiva, modesta. La conoscenza del taglio storico e la minuziosa ricerca del particolare hanno reso i suoi costumi straordinari, emblemi di preziose evocazioni storiche. Mi commossi nel vedere i costumi che aveva disegnato per Maria Stuarda con le due primedonne Valentina Cortese Rossella Falk e per un´indimenticabile Carmen all´Arena di Verona. Ma tutte le sue cose erano bellissime ed hanno trionfato nei teatri più prestigiosi del mondo».

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Anna Anni: costume per Maria Stuarda, 1983, interpretata da Rossella Falk

Nel 1987, insieme a Maurizio Millenotti fu candidata all’Oscar per i miglior costumi per il film Otello di Franco Zeffirelli.

“La mia piccola Anna era un talento raro, era la miglior costumista che abbia mai  visto”. Franco Zeffirelli

Il suo tratto era delicato, ma era capace di fare lo schizzo di un bellissimo abito in pochi secondi, per poi animarsi nelle capaci sartorie teatrali italiane, così ricco di particolari e di preziose evocazioni storiche da diventare un capolavoro.

7 Otello 1986

Anna Anni: costume per Otello, 1986, realizzato per Katia Ricciarelli

Avrei alcuni aneddoti da citare, ma nel rispettare la sua timidezza e ritrosia al chiacchiericcio, non mi soffermerò su questo aspetto. Voglio solo dire che oltre all’indiscusso talento, era un’insegnante rigorosa;  più di una volta mi ha “sgridato” per l’impegno incostante e per non valorizzare un talento e una passione, che evidentemente , aveva intravisto in me. Le sue parole mi sono tornate in mente molte volte, “da grande”, ed è per questo che quando ho avuto la possibilità di tramandare qualcosa, ad un collaboratore, ad un team, o anche qui in questo blog, dico sempre che solo l’impegno, il lavoro e la dedizione sono aspetti che fanno la differenza. Qualsiasi cosa avete scelto di fare, non necessariamente in ambiente artistico, fatela con passione, il risultato arriverà.

    

Bozzetti di Anna Anni

Io la ricordo come un essere “fuori dal mondo”, figlia di un’altra epoca, quella in cui educazione, cultura, senso di responsabilità, avevano ancora un valore ed erano fondamentali caratteristiche per un mondo migliore. Avevo un ottimo rapporto con l’insegnante Anna Anni, era impossibile non averlo;  ho alcuni suoi schizzi che tengo come cimeli (insieme a quelli di Gruau) , che mi dette per ricordarmi le proporzioni del corpo umano e del figurino. Anche in questo caso sinonimo di una grande generosità e fiducia.

Ancora Zeffirelli disse: “In un dispettoso pianeta abitato da gente sempre pronta a voler sembrare migliore di quello che è, lei svettava più alta di tutti. Anche se bisognava – e quasi mai ci sono riuscito – farla uscire dalla sua palude di umiltà e modestia che a volte, confesso, mi appariva perfino insopportabile: appena le si diceva brava lei scuoteva subito la testa schernendosi con imbarazzo”.

“Sono sempre stata dietro le quinte, non ho mai voluto rubare spazio ai registi per i quali ho lavorato. Per tutta la vita ho insegnato disegno alla scuola Tornabuoni”  Anna Anni

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Anna Anni mentre riceve il Premio di Eccellenza 2007 dell’Accademia Italiana

Fortunati tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrala, di collaborarci o, come me, di attingere dai suoi importantissimi e preziosi insegnamenti. Grazie Anna Anni per averci regalato emozioni attraverso il tuo lavoro, la tua classe e il tuo impegno! Io di certo non ti dimenticherò mai.

 

    

    

Schizzi di  alcune fogge attraversando decadi del Novecento, di Beatrice Brandini

Volevo ringraziarti per quello che mi hai insegnato e trasmesso culturalmente e umanamente, mi sento una privilegiata, se ho potuto lavorare e amare la moda il merito è soprattutto tuo. Grazie perché hai sempre creduto in me facendomi sentire meno a disagio con la mia timida natura. Come accade spesso, i ringraziamenti avrei dovuto farteli quando eri ancora in vita, queste cose le ricordiamo sempre quando è troppo tardi (io non sono stata da meno, me ne pento amaramente), per questo ho immaginato un giorno in cui, a scuola, come di consueto, al mattino ti rivedevo e salutavo educatamente, prima dell’inizio della lezione: “Buongiorno Professoressa!”  Malgrado fossi una ragazzina piccola e insicura avevo capito più degli altri di che pasta eri fatta, anche se non ho mai potuto dimostrartelo. Le donne come te sono rarissime, mai invadenti, con un umiltà fuori dal comune, nonostante la bravura e l’intelligenza di cui eri dotata; agli allievi di oggi posso solo dire di sperare di avere una insegnante così, io sono stata baciata dalla fortuna e più passa il tempo e più ne sono consapevole, hai reso migliore la vita degli altri. Grazie ancora piccola grande Anna ti sarò sempre riconoscente!

Buona vita a tutti!

Beatrice

5 commenti su “Anna Anni: Buongiorno Professoressa!

  1. Sei il mio ” Virgilio ” al femminile . Mi accompagni attraverso i gironi del tuo universo e mi fai conoscere figure mitiche dei nostri tempi.
    Grazie Beatrice !@@!

  2. Buon pomeriggio a tutti! Ho avuto la fortuna di avere come insegnante la professoressa Anna Anni alle superiori in quello che era l'”Istituto professionale di Stato Lucrezia Tornabuoni ” in via Santo Spirito a Firenze. Mi sono diplomata un secolo fa: nel 1978 e purtroppo oggi faccio tutt’altro, ma la passione e la creatività le ho ancora e questo lo devo alla Sig.ra Anni e anche alle altre insegnanti. Di lei ricordo la dolcezza, ma anche la fermezza e anche quell’essere schiva senza mai far trapelare quanto grande era.
    Grazie Sig.ra Professoressa
    Marinella del V stile

  3. Anch’io ho avuto il piacere di averla come insegnante al Tornabuoni….gentile,umile e capace di trasmetterci l’immenso amore e la dedizione che solo una persona semplice come era Lei aveva x l’arte e il costume!!

  4. Un bellissimo e commovente ricordo che condivido, avendola avuta anch’io come insegnante alla Tornabuoni di Firenze. La nostra prof. Anni era una persona speciale, che sapeva trasmettere il suo amore per la storia dell’arte con passione. Nel disegno aveva un tratto che la rendeva unica: da una macchia di acquarello sapeva tirar fuori con pochi tratti una figura suggestiva ricca di personalità ineguagliabile. Era generosa e sempre disponibile, umile come solo i grandi sanno essere. È stato un piacere ed un’immensa fortuna averla come insegnante: la ricordo con commozione e sincero affetto.

  5. Ciao Beatrice, mi chiamo Carmela Bilotta, anche io ho studiato alla Tornabuoni con la grande prof.ssa Anna Anni e siccome la nomino continuamente, questa mattina ho digitato il suo nome per farla vedere a una collega in quanto molto somigliante ad una prof.ssa che ha insegnato nella scuola dove io lavoro (a settembre sarò in pensione) e leggendo quello che te hai scritto mi è venuta voglia di scriverti e farti i complimenti per i tuoi figurini. Io mi sono diplomata a luglio del 1976 e sono riuscita tramite la vicepreside prof.ssa Renzi, forse l’hai conosciuta anche te, ad avere i disegni fatti per la maturità, con la prof.ssa Anni …sono dei disegni di costumi della Belle Epoque, ho anche delle cose della prof.ssa appunti sulla storia del costume …con i disegni dei modelli fatti da Lei. Ti porgo Cordiali saluti

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