Franco Moschino: fantasia, ironia, gioia, irriverenza…. candore!

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“Olivia” di Beatrice Brandini  

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Franco Moschino 

Se non potete essere eleganti siate almeno stravaganti” Franco Moschino

KAOS! Originario stato di disordine della materia nel periodo antecedente alla formazione del mondo.

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Campagna pubblicitaria 1985

Ricordo che molti anni fa, precisamente nel 1993, andai a Milano per vedere una mostra tributo a Franco Moschino, la mostra era intitolata “KAOS! 1983 – 1993” e fu una delle più belle retrospettive dedicate ad uno stilista che abbia mai visto. Da lì a poco se ne sarebbe andato, lasciando un vuoto immenso, mai colmato.

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Abiti di Moschino 1989 e 1990

Sono stata sempre innamorata della sua moda perché, come per i designers, architetti, pubblicitari o pittori, per me l’ARTE deve sempre conservare un ché di ludico e allo stesso tempo ironico; deve farci riflettere, sorridere, pensare, ma soprattutto deve farci stare bene, che sia ammirandola, indossandola, abitandola o usandola. Franco Moschino era tutto questo e molto altro, soprattutto fu un pioniere nel suo genere, rivoluzionando il concetto di moda, gli schemi e i riti del fashion system, imponendo un nuovo gusto e una nuova estetica femminile. Senza avere mai troppe pretese o troppa considerazione di se stesso.

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Abito e camicia bustino 1990

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Tailleur 1991 

Ho deciso di parlare di lui rivolgendomi soprattuto a chi ama la moda e i suoi protagonisti, ma all’epoca di Moschino non era nato, o era troppo giovane per conoscerlo a fondo. Non è facile reperire materiale di alcuni decenni fa, soprattutto perché non c’era internet e nemmeno i social. Per questo invece di reinterpretare la sua moda ho fatto alcuni schizzi con delle sue creazioni, con la consapevolezza di rappresentare solo un millesimo della sua creatività.

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Tailleur ispirato alla Gazzetta dello Sport 1993

Voglio quindi dare merito a questo grande artista, un po’ pittore, molto sognatore, che per primo (insieme, o addirittura prima, della Hamnet) usò degli slogan, propagandistici, irriverenti, attuali, nella sua moda, sempre con una chiave di lettura ironica. Per primo usò modelle non convenzionali. Per primo fece delle sfilate evento, quasi come delle allegre rappresentazioni teatrali. Per primo prese in giro il mondo della moda (famosissima la sua frase: stop the fashion system” oppure “chi sfila avvelena anche te digli di smettere”..), che in quegli anni era, soprattutto in Italia e a Milano, celebre e celebrata, ma anche un tantino troppo concentrata su se stessa.

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Abito Coccinella 1995

Per primo fece delle campagne pubblicitarie rivoluzionarie, sia per i mezzi usati (modelle non modelle oppure vecchiette, sfondi trompe l’oeil…) sia per il messaggio intrinseco, o palesemente dichiarato, che celavano (simboli cattolici dissacratori o la rivendicazione ad essere unici e diversi.). Moschino fece delle sue boutique delle opere d’arte, soprattutto delle vetrine, ogni volta con un tema diverso, sempre meravigliosamente rappresentato (ricordo quelle legate al Natale, nel presepe c’era perfino Superman;  quella ambientata in un atelier anni ’50 con busti e macchine da cucire vintage; quella sul crollo del muro di Berlino, il manichino accanto al muro abbattuto indossava un cappotto con il ricamato “follow me..”…); tutte apparentemente divertenti, in realtà molto profonde nella loro “leggera” irriverenza. Quando abitavo a Milano spesso la sera andavo in Via della Spiga ad ammirare quelle meraviglie.

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Abito “rafia e ortaggi”, collezione privata

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Abito “patch”, collezione privata

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Abito “bersaglio”, collezione privata           

Moschino nella sua moda e nelle sue creazioni capovolgeva regole e codici, raccoglieva stimoli da epoche passate, dalla commedia dell’arte (soprattutto da quella umana), mescolandoli con emozioni e sensazioni proprie, cercando di rendere la moda più “vera”.

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Abito Moschino disegno Beatrice Brandini

Nacque ad Abbiategrasso nel 1950. Inizialmente frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Milano per diventare pittore. Ben presto si accosterà alla moda, prima diventando illustratore, poi collaborando con Gianni Versace e con Cadette, celebre marchio dell’epoca. Nel 1983 fonda il suo marchio, ampliando la produzione alla Couture, Jeans, Uomo e, nel 1988, creando una seconda linea Cheap and Chic.

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Abito Moschino disegno Beatrice Brandini

Una volta dichiarò: “Il concetto Moschino consiste nel lasciare totale libertà di scelta a coloro che desiderano vestirsi. Le impostazioni sono bandite, quello che si usava l’anno scorso, se ti piace, si userà anche quest’anno e il prossimo.”

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Abito Moschino disegno Beatrice Brandini

Ti ho sempre ammirato, seguito, amato; ho cercato di acquistare alcune delle tue innumerevoli e fantastiche creazioni (le uniche di cui non mi sia mai disfatta), proprio come si fa acquistando una cosa rara e preziosa.

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Abito Moschino disegno Beatrice Brandini

Sei stato un grande stilista “arlecchino”, sono sicura che lassù indosserai spesso costumi e maschere per intrattenere con leggerezza, ironia e poesia, i tuoi amici e ammiratori facendoli, ancora una volta, divertire.

Ciao Franco e grazie!

Buona vita a tutti

Beatrice

4 commenti su “Franco Moschino: fantasia, ironia, gioia, irriverenza…. candore!

  1. Bellissimo questo racconto su Moschino. In rete non ci sono molte notizie di questo straordinario protagonista del Made in Italy, la ringrazio per avergli dedicato questo post. Attilio Rebeccini

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