Pitti Uomo fa 90 … è qui che va in scena come ci vestiremo la prossima estate! (Prima parte)

1

Bellissima foto dell’allestimento “BORN IN THE USA”

2

“Man in grey” di Beatrice Brandini

Si è aperto ieri la novantesima edizione di Pitti Uomo, la manifestazione di moda maschile più importante al mondo. In scena le collezioni per la prossima Primavera/Estate 2017, 1.223 espositori (+ 4% rispetto alla scorsa edizione), di cui 539 provenienti dall’estero (44%)… 60 mila metri quadrati di bellissima MODA…

3

Il claim di questa edizione sono i numeri, più precisamente “Lucky numbers”

4   5

Progetto “Percorsi reali di moda formale” realizzato da Style (gruppo RCS) che racconta il processo creativo del capo di abbigliamento maschile per antonomasia: LA GIACCA. Esposti i capi realizzati delle aziende italiane di moda formale maschile, le più importanti al mondo, insieme al mood board dei designer e all’interpretazione vissuta e narrata dal magazine Style attraverso persone reali.

6   7 bis

Allestimento Style (RCS) “PERCORSI REALI DI MODA FORMALE”

7

Allestimento Style “PERCORSI REALI DI MODA FORMALE”

8

Allestimento Style “PERCORSI REALI DI MODA FORMALE”

9   10

Allestimento Style “PERCORSI REALI DI MODA FORMALE”

11

Allestimento Style (RCS) “PERCORSI REALI DI MODA FORMALE”

12

13

CHASIN’ marchio Lifestyle olandese, bello il muro fotografico

14

CHASIN’

15

16

SuperDry

17

SuperDry Sport, più tecnica e concettuale, interessante!

18

SuperDry Vintage, bella cartella colori e lavaggi

19

SuperDry

20

ŌŌF, dopo le giacche reversibile e colorate debutta a Pitti una linea di sneakers. Colori vitaminici e brillanti. Un po’ di positività ai piedi…

21

ŌŌF

22

Demo Division, marchio londinese che mescola lifestyle d’ispirazione “work wear” con un’interessante tocco di eccentricità molto English

23

Demo Division

24

Sulvam, concettuale stilista giapponese con trascorsi da Yamamoto. Linee destrutturate e pulite ma realizzate con sapiente sartorialità

25

Griffin, marchio inglese che realizza una collezione di giacche outdoor molto bella. Questa stagione inserti camo interrompono la monocromia e l’aspetto active dei capi

26

Griffin

27

EDO ERA JAPAN by Ermanno Gallamini, cappe e mantelle con tessuti rigorosamente made in Italy preziosi, originali, bellissimi. Per un consumatore fuori dall’ordinario che ama cose preziose e senza tempo

28   29

EDO ERA JAPAN by Ermanno Gallamini

30

31   32

The American Vintage Library curata da Alessandro Squarzi, capi iconici del lifestyle americano come Levi’s, Vans, Filson and Hanes, mescolati a divise della Marina militare o dell’Air Force USA, dall’archivio personale di Squarzi

33   34

The American Vintage Library

35   36

The American Vintage Library

37

Kremmer & Stoudt, marchio californiano che mescola influenze del Southwest con vintage e subculture giovanili

38   39

“Installazioni viventi” di Lord&Fools

40

The Last Conspiracy, calzature fatte a mano con particolare cura ai dettagli

41

GOTI, gioielli e non solo venduti nelle più belle boutiques

42

BodyBound, collezione che coniuga lusso con funzionalità attraverso tessuti performanti, illusioni ottiche create da giochi optical e preziosa maglieria. Interessante

43

BodyBound

44

BodyBound

45

Move Officine del cappello. Sono davvero favolosi questi cappelli che da soli potrebbero essere i protagonisti di un look, di un personaggio, di una storia. Si vede tutta l’esperienza trentennale nel fare i cappelli, piaciuti anche a Hollywood per pellicole culto come Il Gladiatore, Moulin Rouge, Maria Antonietta, Dracula…

46

Move Officine del cappello

47

Move Officine del cappello

48

Stand Asahi Kasei Fibers Italia, produttore mondiale del filo CUPRO; filo d’origine naturale (cotone), morbido e confortevole come la seta, resistente e traspirante. Per loro ho sviluppato dei Mood board per la prossima Primavera Estate 2017, unendo colori e ispirazioni a bellissime fodere italiane

49

Mood Board “WEST AFRICA” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

50

Mood Board “SAND” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

51

Mood Board “BLUE_JAPAN” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

52

Mood Board “PALM MIAMI” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

53

Mood Board “PALM MIAMI” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

54

Mood Board “TAILORED” di Beatrice Brandini per Asahi Kasei Fibers

55 bis

Stand Asahi Kasei Fibers

55 tris

Stand Asahi Kasei Fibers

55   56

Staffonly, curiosità e senso dell’umorismo contraddistinguono questo marchio di abbigliamento maschile decisamente non convenzionale.

57

Staffonly

58

Progetto co-branding fra House of Holland e Umbro, eccentricità inglese, creatività e umorismo mixati con l’eredità di uno storico marchio sportivo…bellissimo risultato

59

House of Holland e Umbro

60

House of Holland e Umbro

61

Altea, meravigliosa come sempre… allestimento, collezione, colori, tessuti… tutto perfettamente armonioso, tutto portabile con classe e raffinatezza

62

Altea

63   64

Altea

65

Altea

66   67

Ravazzolo, tradizione e alta sartoria che si tramanda da generazioni. Impeccabile!

68   69

North Sails, rigore e pulizia nelle belle collezioni North Sails, dove l’amore per il mare e la tradizione di un lifestyle senza tempo si sposano con tecnologia e performance

70

North Sails

71

North Sails

72   73

North Sails

74   75

Original Penguin, adoro questo marchio americano che stagione dopo stagione non tradisce la propria identità. Un po’ nerds, un po’ Drive-in, ma sempre un gusto retro’ sofisticato

76

Furoshiki the wrapping sole by Vibram, una scarpa che aperta sembra una razza… che si avvolge intorno alla suola per un uso quotidiano e sportivo, suggestiva!

77

Furoshiki the wrapping sole by Vibram

78

Champion capsule collection by BEAMS. Effetti color block e All Over, heritage e streetstyle, pop culture e sense of humour

79

Champion capsule collection by BEAMS

Domani o dopo la seconda parte…. ricordando che la moda è una cosa preziosa, una forma d’arte, che coniuga tradizione, maestria, artigianalità, creatività… Odio quando per definirla si usano toni spregevoli come “il circo della moda si sposta da Firenze a Milano”... ma quale circo? quello che certi media vogliono enfatizzare e mettere in copertina per aumentare share, vendite o visibilità? Mi spiace ma non è così… Chi lavora in questo settore conosce bene la fatica e l’impegno quotidiano che c’è dietro… la piccola polemica è perché se c’è una cosa che ci qualifica nel mondo è la moda (oltre l’arte, il cibo, il territorio…) non danneggiamola con la nostra stupidità…

Buona vita a tutti!

Beatrice