Sfilate Primavera – Estate 2026, come ci vestiremo quando farà caldo! Seconda parte

Mood Leather di Beatrice Brandini

Riprendendo il discorso su quali saranno i temi dominanti per la prossima stagione estiva:

Mood Sartoriale di Beatrice Brandini

Inizio con quello che ho definito SARTORIALE, ovvero la predilezione per il ben fatto, fatto a mano, un gusto un pò retrò, classico, senza tempo. Una tendenza che risponde anche all’esigenza etica e sostenibile di non dover necessariamente rinnovare il guardaroba ad ogni stagione, se un capo è caratterizzato da un tessuto pregiato, una manifattura sapiente e un look sul classico, può, anzi deve, durare molte stagioni. Ritorno ad un eleganza che avevamo un pò dimenticato. C’è chi interpreta questo tema in chiave concettuale, come Sakai, o chi nel modo più tradizionale, come Calvin Klein o Barbara Bui.

   

Dalle passerelle il tema SARTORIALE per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema SARTORIALE per la Primavera Estate 2026

Dalle passerelle il tema SARTORIALE per la Primavera Estate 2026

Altro tema presente, di fatto un classico evergreen, è quello FLOREALE Non esiste una stagione estiva in cui i fiori non siano protagonisti. I fiori infatti rassicurano,  ingentiliscono, hanno il sapore della primavera, infine donano quel tocco di romanticismo che in una donna  è, oggi più che mai, importante. Bella l’interpretazione di Miu Miu, sicuramente sempre non scontata, come quella di Dolce & Gabbana che ci riporta nella Capri degli anni d’oro.

Mood FLOWERS di Beatrice Brandini

   

Dalle passerelle il tema FLOWERS  per la Primavera Estate 2026

Dalle passerelle il tema FLOWERS  per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema FLOWERS  per la Primavera Estate 2026

Un altro trend importante, forse il più presente è quello della pelle, LEATHER. Sono ormai diverse stagioni che questo materiale, ormai diventato un tessuto a tutti gli effetti, è il vero protagonista delle passerelle. E se alcuni anni fa era sinonimo di “potere” e di una femminilità un pò esasperata, sicuramente aggressiva, oggi è a tutti gli effetti un “tessuto” impalpabile con il quale puoi realizzare davvero tutto. Marco Rambaldi lo ha trasformato in pizzo, Bottega Veneta la quintessenza del lusso sartoriale, Burberry lo ha riportato nella Swinging London degli anni Sessanta, Gianni Versace negli anni Ottanta, con meravigliosi intarsi, Yves Saint Laurent l’ha rubato da un set di Helmut Newton… Insomma la pelle si interpreta come si vuole ed ha il potere di far diventare una donna diversa dall’altra.

Mood Leather di Beatrice Brandini

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

 

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

Dalle passerelle il tema LEATHER per la Primavera Estate 2026

Molto importante anche il color KAKI, una tonalità verde con sfumature diverse ma che si avvicinano molto al tema militare o a quello coloniale. È sempre molto raffinato, si abbina con tutto ed è perfetto con un velo di abbronzatura. Ho adorato le proposte di Balmain.

Mood KAKI di Beatrice Brandini

   

Dalle passerelle il tema KAKI per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema KAKI per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema KAKI per la Primavera Estate 2026

   

Dalle passerelle il tema KAKI per la Primavera Estate 2026

Il comparto moda sta attraversando un periodo piuttosto complicato, il contesto geopolitico con guerre e tensioni commerciali come i dazi americani, di certo sono fra le cause più importanti. Ma la riflessione riguarda anche un aspetto più creativo e di prodotto , aspetti sui quali ho certamente più titoli per commentare.. Credo che negli ultimi anni i grandi brand della moda abbiano affidato le proprie aziende a manager e creativi che spesso non comprendevano appieno il DNA del marchio per i quali erano stati incaricati; non solo, la corsa ad accaparrarsi il designer di grido, spesso strappato alla concorrenza, rispondeva più ad una necessità di blasone che alle effettive corrispondenze fra brand e creativo. Perché se è vero che creatività e talento sono trasversali, è anche vero che le attitudini sono importanti. Cambiare direzione creativa ogni sei mesi, è stato un altro grande errore, non puoi innovare, cercando di costruire una nuova identità al tuo brand, se poi non dai il tempo a chi lo deve fare (il designer), né lo concedi a chi poi lo dovrebbe assimilare (il mercato).

Tornando alla moda, c’era anche tanto altro (il colore bianco, il nude, le silhouette anni ’80, le gonne drappeggiate, i trench over, il reggiseno – top in vista, le cinture, le borse mini, ecc. ecc. ). Ma, come dico sempre, la cosa davvero importante è sentirsi bene nei propri panni, che in questo caso è un dichiarazione d’intento che vale proprio in senso letterale.

Buona vita a tutti

Beatrice

 

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