Uno scorcio del Museo Egizio di Torino
Principessa d’Egitto di Beatrice Brandini
Torino è una città misteriosa, non si svela immediatamente in tutta la sua bellezza, ma pian piano che la scopri ne comprendi tutta la sua maestosità.
Statua Egizia
Teste egizie
Torino è famosa per molteplici ragioni, ha uno dei più grandi poli industriali dell’automobile, la FIAT, con un formidabile Museo dedicato alle auto, ospita due leggendarie squadre di calcio, si perché oltre la Juventus, che credo vanti il più gran numero di tifosi in tutto il mondo, c’è anche il Torino, oppure come si chiamava mezzo secolo fa, Il Grande Torino. Il barocco, Piazza San Carlo, la Mole Antonelliana… Poi c’è il Museo del Cinema di cui ho già parlato esortando tutti a visitarlo, ed infine, ma non in ordine di importanza, IL MUSEO EGIZIO, il più antico museo al mondo interamente dedicato alla civiltà egizia, il secondo più importante al mondo dopo quello del Cairo.
Sarcofagi egizi
Sono stata a visitarlo e, benché non sia proprio appassionata di quel periodo storico, non credo si possa evitare di rimanere a bocca aperta per la quantità e qualità di reperti, è un continuo pensare “WOW che meraviglia”, entri in una stanza ed è ancora più bella della precedente.
Particolare di un sarcofago egizio
Statuine egizie
Il Museo Egizio di Torino vanta qualcosa come oltre un milione di visitatori all’anno, tutto nacque più di 200 anni fa (1824) quando Bernardino Drovetti, diplomatico con la passione per l’archeologia, decise di raggruppare le sue collezioni nel Palazzo del Collegio dei Nobili, di fatto il primo museo al mondo dedicato all’antico Egitto ed il più importante all’estero dopo ovviamente il suo omologo del Cairo, aperto nel 1902.
Sarcofago per gatto
Particolare di bassorilievo egizio
Il Museo Egizio di Torino vanta una raccolta di oltre 40mila reperti, in uno spazio espositivo di 12mila metri quadrati. Meravigliosa è anche la storia del suo direttore Christian Greco che ha ottenuto l’incarico nel 2013 rispondendo ad un bando quando era ancora in Sudan a fare l’archeologo, un esempio di passione e coraggio, un esempio per i giovani affinché possano credere di poter realizzare i propri sogni.
Una meravigliosa Sfinge egizia
Statua egizia
Così come molto bella è la storia della sua presidente, Evelina Christillin, che in pochi anni ha trasformato il Museo da una piccola importante realtà locale, a una vetrina internazionale, non solo facendo crescere uno staff che oggi vanta 75 persone, ma esportando mostre in tutto il mondo e rimettendo i conti a posto. Esempio, finalmente, di come la cultura possa generare ricchezza .
Statuette votive
Scorcio teca al Museo Egizio di Torino
Insomma consiglio di visitarlo almeno una volta nella vita (poiché un solo giorno non basta), è veramente una bellissima esperienza, un viaggio nella storia di oltre 4000 anni. L’Egitto, un pò come l’Antica Grecia, è qualcosa che fa parte del nostro immaginario, anche grazie ad indimenticabili film e ad affascinanti letture legate alla storia dell’arte. Statue, papiri, sarcofagi, mummie, manufatti di vita quotidiana saranno i tuoi compagni di viaggio per alcune ore, e le sale, spesso immersive, sono strutturate proprio in modo che il visitatore possa sentirsi un archeologo.
Statua di Amon e del faraone Horemheb
Il percorso espositivo si conclude con una sala che ti lascerà letteralmente senza parole, la Galleria dei Re, con la statua di Seti II, una sala che è stata riallestita grazie a Dante Ferretti (scenografo di fama internazionale), in cui specchi e luci soffuse, insieme a statue monumentali, concludono un viaggio ricco di stupore e meraviglia.
Scorci della Mole Antonelliana
Buona vita a tutti!
Beatrice


















