A Villa Necchi Campiglio va in scena il centro tavola di Gio Ponti

Centro tavola di Giò Ponti a Villa Necchi (particolare)

Enigma di Beatrice Brandini

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e la Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia presentano il Centrotavola per il Ministero degli Esteri di Gio Ponti, modellato da Italo Griselli e realizzato dalla Richard Ginori tra il 1927 e il 1929 nella storica Manifattura di Doccia.

   

Due particolari del grande Trionfo da tavola di Gio Ponti

Dal 6 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024 a Villa Necchi Campiglio sarà esposto, per la prima volta in una Casa Museo, il centro tavola in porcellana disegnato dal grande architetto milanese per la nota azienda ceramica di Sesto Fiorentino.

   

Scorci esterni di Villa Necchi Campiglio

   

Scorci esterni di Villa Necchi Campiglio

Meravigliosa e rara testimonianza della collaborazione tra Gio Ponti e Tomaso Buzzi, il centro tavola è una vera e propria creazione scultorea costituita dalla figura allegorica dell’Italia adagiata su una conchiglia a cui si aggiungono animali araldici e piccoli elementi in porcellana, il tutto tradotto attraverso una reinterpretazione dell’Antico in gusto Art Déco. 

       

Scorci interni di Villa Necchi Campiglio

Il grande Trionfo da tavola, commissionato all’azienda toscana dal Ministero degli Esteri nel 1926, pensato per ornare le tavole delle sedi diplomatiche in occasioni di grande rappresentanza, è allestito per la prima volta in uno spazio che richiama la sua funzione originaria di decoro scenografico come il tavolo della Sala da pranzo di Villa Necchi Campiglio.

Scala che dal piano terra porta alla zona notte

Scorci del primo piano di Villa Necchi Campiglio

L’evento vale anche celebrare i cento anni dalla prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative svoltasi a Monza, dove la manifattura Ginori esponeva le ceramiche d’autore disegnate da Gio Ponti, proprio nel 1923 anno in cui il maestro ne assumeva la direzione artistica.

Milano celebra la Manifattura Ginori con un’altra bellissima iniziativa, la mostra Oro bianco. Tre secoli di Porcellane Ginori, in corso al Museo Poldi Pezzoli.

   

Camera da letto e armadio con abiti e accessori originali dell’epoca

Ammirare il centro tavola di Gio Ponti sarà un incentivo in più per vedere una delle più belle dimore italiane degli anni Trenta nel cuore di Milano. Villa che custodisce  capolavori d’arte, ma soprattutto conservatrice di una intatta e colta atmosfera.

   

Particolari di alcuni mobili nelle camere di Villa Necchi Campiglio

La Villa, donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi nel 2001, si arricchisce di tre importanti donazioni: la raccolta di dipinti e arti decorative del XVII secolo di Alighiero ed Emilietta de’ Micheli donata al FAI nel 1995; della collezione di opere d’arte del primo Novecento di Claudia Gian Ferrari, donata al FAI nel 2009 e della collezione composta da 21 disegni su carta di artisti del XX secolo come Picasso o Modigliani, di Guido Sforni, donata al FAI nel 2017.

Il FAI che protegge i Beni Artistici e Naturalistici del nostro patrimonio artistico e paesaggistico, riportandoli alla loro reale bellezza, istruendoci a preservarlo, apprezzarlo, rispettarlo ed amarlo, un regalo, quindi,  per tutti noi.

   

Il meraviglioso dipinto di Sironi nell’ingresso di Villa Necchi Campiglio e alcune opere scultoree

   

Altri scorci di Villa Necchi Campiglio al piano terra

La Villa, circondata da un meraviglioso giardino, fu progettata nei primi anni ’30 dall’architetto Piero Portaluppi, forse il più avanguardista degli architetti dei tempi, che ideò al suo interno delle soluzioni architettoniche e funzionali assolutamente avanti per l’epoca. Nessuna villa nel centro di Milano aveva un giardino, una piscina e un campo da tennis al suo interno. All’interno c’era un ascensore che collegava i quattro livelli della dimora, un montavivande, citofoni interni e campanelli per chiamare il personale, la grata automatica all’ingresso, le casseforti e le porte blindate scorrevoli, solo per citarne alcune delle straordinarie e moderne idee adottate da Portaluppi.

   

Due scorci esterni della Villa Necchi Campiglio

Io che amo quegli anni, mi sono davvero emozionata per la bellezza, la raffinatezza e la conservazione delle opere straordinarie, ma anche dei piccoli manufatti, come per esempio gli accessori a toilette, che chiudendo gli occhi ti rimandano a quegli anni, calandoti in un’atmosfera rarefatta dove il tempo si è fermato.

   

I grandi maestri Gio Ponti e Piero Portaluppi

Infine voglio spendere una parola per Milano, città che mi ha generosamente accolto per molti anni, e per i milanesi. Alcune famiglie di industriali colti e moderni, hanno spesso “restituito” la loro fortuna. Molti degli ospedali di Milano, ma anche asili o scuole, sono frutto di donazioni. Villa Necchi ne è una straordinaria testimonianza. La vita ha dato loro tanto e loro con grande slancio altruistico hanno reso. Non ci portiamo dietro niente e condividere cultura, arte, il bello in genere, con gli altri, credo che sia il regalo più grande che possiamo fare alle future generazioni.

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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