Alma Tadema: l’estetica sensuale

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“Ninfea” di Beatrice Brandini

Nel suggestivo chiostro del Bramante a Roma c’è una bellissima esposizione dei più grandi artisti dell’epoca vittoriana, “Alma-Tadema e i pittori dell‘800 inglese, Collezione Pérez Simòn”. Per me quel periodo, quel genere di pittura, i suoi protagonisti, e soprattutto Alma – Tadema, sono sempre stati oggetto di studio e di passione.

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Chiostro del Bramante, facciata e interno, magnifico esempio di architettura rinascimentale.

Lawrence Alma-Tadema è stato un artista particolare ed inconfondibile, ritraeva tutto lo splendore dell’epoca romana, greca ed egizia, con una cura particolare ai dettagli, all’uso dei colori meravigliosamente armonici fra loro ed una tecnica che, nonostante la perfezione, non era ridondante.

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Alma-Tadema “Un bacio”, 1891

Di origine olandese, si trasferì in Inghilterra dove si dedicò con enorme successo alla pittura, diventando il più famoso pittore in epoca vittoriana, nonché colui che si specializzò in riproduzioni di ambienti, oggetti, costumi., ispirati alle scoperte archeologiche di Pompei (importanti gli scavi che si realizzarono proprio nella seconda metà dell’ Ottocento), ma anche, in generale, a quelle greco-romane ed egizie.

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Alma Tadema, “Una posizione vantaggiosa”, 1895. J.Paul Getty Museum, Malibù

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Alma-Tadema “Whispering Noon”, 1996. Collezione privata

Rappresentante dell’Aesthetic Movement, i cui pittori, in età vittoriana, caratterizzavano le loro tele da episodi mitologici, leggende, fiabe, visioni preraffaellite. Questa corrente artistica inizialmente venne considerata elitaria, egocentrica e anche immorale. La mostra raccoglie le opere degli artisti che appartennero a questa corrente, accomunati da stili e tendenze simili, ma distinti da personalità molto diverse.

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Alma-Tadema “Silver Favourites”, 1903 Machester City Art Gallery

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Alma-Tadema “Favourite Custom”,  1909 Tate Gallery Londra

In un primo momento Alma-Tadema fu appassionato dell’Egitto, nel tempo i suoi studi e le sue ricerche si sposteranno in Italia (anche grazie al suo viaggio di nozze), soprattutto verso le antichità romane,  definendole, la prima volta, come un’apparizione. Così come amore a prima vista  fu quello nei confronti degli scavi pompeiani, descrivendo quel luogo come “incantevole, poetico, triste, un posto dal quale non vorrei staccarmi mai”.

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Alma-Tadema “Among the ruins”, 1902.  Collezione privata

Tuttavia, nonostante la fedele rappresentazione degli ambienti antichi, la minuziosità nel descrivere pittoricamente particolari e dettagli,  Alma-Tadema, nella rappresentazione dei reperti archeologici, cambiava alcune cose rispetto agli originali, per esempio i materiali, anche per prendersi un po’ gioco dello spettatore.

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Alma-Tadema “Le rose di Eliogabalo”, 1888. Collezione Pérez Simòn, Messico

“Alma-Tadema è difficile da classificare: non appartiene a nessuna scuola, o per meglio dire, è lui stesso una scuola”. The Art Journal nel 1870. Definizione che sottolinea come l’artista fosse molto apprezzato e riconosciuto come modello per la sua epoca.

Nei quadri di questo pittore, in verità in quasi tutti quelli degli artisti appartenenti a questo movimento, c’era sempre la donna. Donne incantatrici, eroine, muse, donne che potevano essere angeli o diventare demoni, assolvere la funzione di salvatrici o tentatrici.  La donna era infatti il soggetto principale dell’Aesthetic Movement.

Negli ultimi anni della sua attività, Alma-Tadema si dedicherà alla rappresentazione quasi esclusiva di questi soggetti femminili, donne dalle folte capigliature, dagli occhi sognanti e innamorati, ritratte nelle splendide terrazze marmoree, con atteggiamenti sognanti ma anche sensuali.

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Alma-Tadema “Paradiso terrestre”, 1891. Collezione privata

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Alma-Tadema “Ask me no more”, 1906. Collezione privata

Ma talvolta accade che anche le cose più belle non siano risparmiate da tragici epiloghi. Infatti i pittori appartenenti a questo movimento, dopo un periodo felice ed importante di grande popolarità, conobbero il disprezzo. Alcuni critici e, conseguentemente il grande pubblico, definì la loro arte decadente e kitsch; molte opere sono andate perdute perché distrutte o cancellate,  in alcuni casi furono salvate addirittura solo le cornici.

Fortunatamente ci sono anche persone che non seguono le correnti del gusto di massa o i diktat della critica detrattrice, è stato così per il mecenate messicano Pérez Simòn che oltre a capolavori rinascimentali o impressionisti, alcuni anni fa ha acquistato molte opere degli artisti dell’Aesthetic Movement.

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Alma-Tadema, “Una donna greca”, 1869. Collezione privata

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Alma-Tadema “Un oleandro”, 1882. Collezione privata

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Quattro schizzi ispirazione Alma Tadema per la P/E 2015, di Beatrice Brandini

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Concludo con questa immagine e con questa frase, ultimamente forse un po’ abusata, ma adatta a questo post, alle opere viste e soprattutto ai nostri tempi: “La bellezza salverà il mondo..” dall’Idiota di Dostoevsky.

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Alma-Tadema, particolare di “Primavera”, 1884. J.Paul Getty Museum

Buona vita a tutti!

Beatrice

5 commenti su “Alma Tadema: l’estetica sensuale

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