Antonio Ligabue a Trieste, una solitudine folle e geniale

Testa di Tigre di Antonio Ligabue

Women in the jungle di Beatrice Brandini

Al Museo Revoltella di Trieste, dall’8 novembre al 7 aprile 2024 si potrà visitare la mostra di Antonio Ligabue, uno dei più grandi artisti del Novecento.

Locandina della mostra

Antonio Ligabue Ritratto di Elba

   

Flavio Bucci e Elio Germano interpretano Antonio Ligabue

Ricordo di aver visto dei documentari e degli stralci di uno sceneggiato memorabile, interpretato dall’immenso Flavio Bucci, sulla vita di Antonio Ligabue, per non parlare del film più recente, Volevo nascondermi, interpretato dal mio attore preferito, Elio Germano;  ogni volta sono sempre stata pervasa da un senso di inquietudine e di inadeguatezza, la vita di questo straordinario artista è stata molto triste, solitaria, infelice, devastata da continui ricoveri in strutture in cui si curava la pazzia come se fosse un male da estirpare. 

Antonio Ligabue Autoritratto

Un’anima sopraffatta dal dolore e dalla follia, quella di Ligabue, capace di rendere eterne e meravigliose le sue inquietudine attraverso la sua potente pittura. Una storia commovente, escluso dalla comunità, incompreso, legato in maniera quasi viscerale alla natura e al mondo animale, forse il solo che poteva comprenderlo con il suo silenzio.

Antonio Ligabue Tigre con serpente

Antonio Ligabue Tigre con serpente, disegno

Importante fu l’incontro con Renato Marino Mazzacurati che ne comprese l’arte e gli insegnò ad usare i colori ad olio, indicandogli la strada verso la valorizzazione di un talento innato.  Ligabue usava una tecnica caratterizzata da pennellate potenti, corpose, come se la consapevolezza della forza della natura, dei suoi meccanismi di sopravvivenza, si traducessero in pittura. E la zona del Po, con le sue selve e foreste, era lo scenario perfetto.

Antonio Ligabue Autoritratto con cavalletto

Personalità del tutto estranea al mondo artistico, mai frequentato accademie o scuole, mai avuto maestri, Ligabue era stravagante, creativo, folle, ma in maniera spontanea e pura, quasi animalesca. I suoi non erano atteggiamenti, era vita vera. La critica novecentesca non si è mai occupata di lui, fortunatamente personaggi importanti e colti come Zavattini o Mazzacurati, ne compresero la genialità.

Una foto di Antonio Ligabue

Penso che andare a vedere una mostra di Ligabue sia una forte emozione, un’emozione che ci sbatte in faccia la sua inquietudine, quella che il suo popolo non ha compreso o non ha voluto comprendere.

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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