Divine e Avanguardie: le donne nell’arte russa a Milano

 “Olga” di Beatrice Brandini

Malevič: “Ragazze nel campo”, 1928 – 1929

Fino al 5 aprile Palazzo Reale ospita una bella mostra dal titolo “Divine e Avanguardie: le donne nell’arte russa”, un’esposizione che esplora l’immagine e l’immaginario della figura femminile nel corso della storia russa. Da soggetto e musa ispiratrice di opere d’arte, a protagonista ed interprete delle stesse.

Lyubov Popova: “Uomo Aria Spazio”, 1913

E’ bello che si parli di arte al femminile, anche se in verità questa distinzione non dovrebbe nemmeno esistere, almeno non in termini di genere; ma purtroppo, come in altri settori, anche in campo artistico la figura della donna è stata spesso sottovalutata o addirittura snobbata.

Vera Mukhina: “L’operaia e la Kolkotsiana”, 1936 (studio del gruppo scultoreo in bronzo)

La mostra,  curata da Eugenia Petrova e Josef Kiblitskij, ci accompagna nel corso della storia russa, mostrandoci un percorso che parte dalle icone della Madre di Dio e arriva fino alle moderne ed importanti conquiste delle Avanguardie, anche da parte di artiste femminili. Un’evoluzione culturale e sociale manifestata attraverso l’espressioni artistiche.

È una mostra molto articolata, presenti oltre 90 opere, molte delle quali provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. Straordinarie le tele di Olga Rozanova, protagonista del Suprematismo russo, o quelle di Natal’ja Gončarova, fenomenale interprete del Futurismo.

Alexandr Deineka “Operaie tessili”, 1927

L’esposizione ci presenta le icone ortodosse, Vergini e Sante come figure idealizzate, le zarine dell’opulento impero russo, pervase spesso da un velo di tristezza nello sguardo, le serve, con i loro vestiti pesanti e il tipico fazzoletto legato sotto il mento, e ancora donne di città, madri, intellettuali.

Il percorso espositivo termina con una panoramica sull’arte di regime, adottata dall’Unione Sovietica a partire dagli anni Trenta. Come il bronzo di Vera Mukhina “L’operaio e la Kolkotsiana” del 1936.

      

Mood Russian” di Beatrice Brandini

La mostra è importante poiché propone opere davvero magnifiche, alcune mai esposte in Italia, ma anche perché presenta un’immagine di donna moderna e reale, una donna a 360 gradi. Le protagoniste sono le artiste russe, interpreti di un momento storico,  culturale e sociale straordinario. Le stesse che lottarono per ottenere i loro diritti, come quello di far parte del mondo dell’arte.

“Le donne sono la vite su cui gira tutto”, Lev Tolstoj

La donna è infatti moglie, madre, amante, lavoratrice, oggetto di desiderio e molto altro ancora, nelle opere come nella vita;  è impossibile rilegarla ad un solo ruolo, per dovere e necessità, è da sempre multitasking. In fondo che sia una donna russa, italiana, inglese o africana non c’è troppa differenza, la figura e il ruolo della donna sono, nel bene e nel male, molto simili in tutto il mondo.

Buona vita a tutti!

Beatrice 

 

3 commenti su “Divine e Avanguardie: le donne nell’arte russa a Milano

  1. Che bel post.
    Abito in Sicilia e non posso visitare questa interessante mostra, ma grazie a te ci sono “entrata” ed ho approfondito l’argomento. Con questa pandemia è ancora più difficile nutrirsi d’arte, ma, grazie a blog come il tuo, possiamo vedere cosa accade, rimanere connessi ed informati di quanto bello accade in Italia.

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