Giro Giro Tondo @ Triennale Design Museum: quando il design ludico diventa l’accesso a un mondo fantastico.

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“Camilla con gli amici d’infanzia” di Beatrice Brandini

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Ingresso mostra “Giro Giro Tondo Design for Children” alla Triennale, Milano

“Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra….”

Ho aperto con la filastrocca di un indimenticabile gioco di quando eravamo bambini, filastrocca che dà anche il nome a una bellissima mostra alla Triennale di Milano (aperta fino al 18 febbraio 2018).

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Allestimento Giro Giro Tondo. Design for Children. Sala Ouverture istallazione con oggetti iconici fuori scala. In primo piano “Cico” di Stefano Giovannoni, 2000. Courtesy Museo Alessi

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Allestimento Giro Giro Tondo. Design for Children. Triennale Milano. “Boccadoro” Studio 65, Franco e Nanà Audrito, 2015. Courtesy Gufram

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“Hopebird” Hayon Studio, 2012. Courtesy Bosa “Globe” Studio Job, 2014. Courtesy Gufram

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“Attila” di Philippe Starck per Kartell, 1999. Courtesy Kartell

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Rielaborazione di Veronica Martini, CamuffoLab dei personaggi dei “Balli plastici” di Fortunato Depero.

Il direttore del Triennale Design Museum, Silvana Annicchiarico, ha affermato in una bella intervista al Corriere della Sera, “che i bambini sono enigmi lucenti che non sappiamo decodificare”, per questo la mostra appare abbastanza articolata permettendo al visitatore (bambini, ma anche adulti) un percorso con più chiavi di lettura. Inoltre, sempre dalle parole della curatrice Annicchiarico, “la mostra intende intrecciare la storia del design italiano con la storia dei bambini in Italia “, per questo è affidata ad un nutrito gruppo di curatori, con la direzione artistica e il progetto dell’allestimento di Stefano Giovannoni.

L’esposizione inizia con oggetti iconici del design italiano ingigantiti, una stanza in cui entrare significa proiettarsi in un mondo fantastico, quasi incantato (Alice nel paese delle meraviglie è stato lo spunto), per poi svilupparsi in cinque diverse sezioni dedicate al rapporto dei bambini con gli oggetti e gli arredi, con i giochi, con l’architettura, con i segni, le immagini e la grafica e infine con l’educazione.

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Arredi nella mostra Giro Giro Tondo. Design for Children

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Arredi nella mostra Giro Giro Tondo. Design for Children

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Arredi nella mostra Giro Giro Tondo. Design for Children

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Bellissima parete di Cavalli a dondolo. Collezione Marzadori Bologna

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Cavalli a dondolo

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Cavalli a dondolo

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Cavalli a dondolo

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“Carnevale di birilli”, giocattolo anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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“Minnie”, anni trenta. Sevi. Collezione Marzadori Bologna
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Topolino anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Coccodrillo anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Birilli. Collezione Marzadori Bologna

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Coniglio anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Birilli giganti anni quaranta. Collezione Marzadori Bologna

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Birilli “Balilla”, anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Bambole Lenci e Signor Bonaventura, entrambi anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Sciatore anni trenta. Collezione Marzadori Bologna

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Cameretta per bambole e cucina in miniatura. Collezione Marzadori Bologna

Giochi. Una storia del giocattolo italiano dal Novecento a oggi tra innovazione e tradizione, tra regole e creatività, tra manualità e tecnologia, tra divertimento e pedagogia, tra generi e ruoli, tra materiali e sostenibilità.

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Personaggi Disney anni sessanta. Collezione Fabrizio Fontanella

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Bambole Furga. Museo Civico – Collezione del giocattolo Furga – Canneto sull’Oglio

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Bambola Furga. Museo Civico – Collezione del giocattolo Furga – Canneto sull’Oglio

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Gaetano Pesce UpJ, C&B Italia, B&B Italia 1969

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Meraviglioso orsetto

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Stefano Giovannoni “Magic Bunny”, Alessi 1998 reinterpretato da Riccardo Zangelmi con mattoncini Lego, 2017. Stefano Giovannoni, Guido Venturini “Girotondo” , Alessi 1989, riproduzione fuori scala realizzata con WBricks, 2017. Courtesy Minelli

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Robot in legno

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Scorcio della mostra Giro Giro Tondo. Design for Children

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Meravigliose costruzioni di latta, Studio Dalisi. Tecniche povere nate dall’esperienza dei laboratori di strada con i bambini. Riccardo Dalisi la pratica nei primi anni Settanta al Quartiere Traiano di Napoli.

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“Maternità” 2006. Studio Dalisi

Ci sono poi approfondimenti specifici dedicati a personaggi o figure importanti, come Fortunato Depero, Munari (uno dei più grandi!), Pinocchio, etc. Personaggi di fantasia o grandi artisti intellettuali, che hanno saputo parlare d’infanzia comunicando soprattutto ai suoi protagonisti: i bambini.

Un grande angolo è infatti dedicato a Pinocchio, il burattino più amato. Romanzo pubblicato 136 anni fa, parla (e fa riflettere) ancora a intere generazioni, con il suo caleidoscopio di personaggi che sono poi ritratto della vita stessa. Considerato da sempre come uno dei giocattoli più iconici.

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Stefano Giovannoni “Pino”. Museo Alessi

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Varie edizioni di Pinocchio

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Pinocchi in materiali vari prodotti dagli anni venti ai duemila.

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Stefano Giovannoni Kong. Magis

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Riccardo Dalisi

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“Il sassofonista” Studio Dalisi

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Balena

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Ancora una scorcio della mostra

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Massimiliano di Lauro

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Massimiliano di Lauro

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Massimiliano di Lauro

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Francesco Tullio Altan “La Pimpa”

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Francesco Tullio Altan “La Pimpa”

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“La Linea” di Osvaldo Cavandoli

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Bruno Munari “Alla faccia!” Corraini Edizioni, 1992.

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Bruno Munari “Alla faccia!” Corraini Edizioni, 1992.

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano” Saint-Exupéry. Questa mostra è perfetta per ricordarcelo.

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Ancora una scorcio della mostra

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Ancora una scorcio della mostra

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Versione ingigantita di “Quadratino”, personaggio disegnato da Antonio Rubino nel lontano 1910, diventa la porta d’ingresso di questa magnifica mostra. Vale la pena visitarla con i propri figli ma anche da soli, per tornare un po’ bambini e farci travolgere, ancora una volta, dallo stupore.

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“Il bambino è fatto di cento…” Loris Malaguzzi

Concludo con questa grande verità di Loris Malaguzzi: “IL BAMBINO E’ FATTO DI CENTO…”. Noi adulti ce ne dimentichiamo troppo spesso, i bambini sono infatti un insieme di tante cose, ed è questa la loro ricchezza. Non cerchiamo di codificarle per forza, incanalandole in comportamenti standard. E’ bello che ogni giorno siano qualcosa di diverso (“il mio migliore amico è Giulio, Giulio non è più mio amico”. Mamma oggi voglio fare l’astronauta, mamma ci ho ripensato sarà uno scultore. Adoro i biscotti con la cioccolata bianca, mamma ormai quei biscotti sono superati”…. e così via..).

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

 

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