Manifesto BELLE ÉPOQUE nella facciata di Palazzo Blu
Claudine di Beatrice Brandini
Ieri ho avuto la fortuna di visitare in anteprima la mostra a Palazzo Blu BELLE ÉPOQUE, aperta da oggi fino al 7 aprile 2026. Un’esposizione davvero meravigliosa che consiglio a chiunque, non solo agli amanti dell’arte, ma a tutti coloro che prediligono e cercano sempre la bellezza.
Giovanni Boldini Sulla panchina al Bois, 1872. Collezione privata.
Giuseppe De Nittis Al Bois, 1873. Collezione privata.
Dal 15 ottobre 2025 al 7 aprile 2026, la Fondazione Palazzo Blu presenta la mostra Belle Époque, curata dalla professoressa Francesca Dini e realizzata in collaborazione con MondoMostre e con il contributo della Fondazione Pisa.
Un affascinante viaggio nell’epoca più elegante d’Europa, raccontata attraverso capolavori provenienti da importanti musei italiani e internazionali — tra cui il Musée d’Orsay, il Louvre, il Philadelphia Museum of Art, le Gallerie degli Uffizi, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, Palazzo Te di Mantova — oltre a collezioni private mai esposte prima al pubblico.
Vittorio Matteo Corcos L’abito elegante, 1894. Collezione privata.
Giovanni Boldini Giovane donna in deshabillé. Collezione privata.
La Belle Époque è quel periodo storico che abbraccia gli anni che vanno dal 1871, termine della guerra franco-prussiana, al 1914, inizio della Prima guerra mondiale. Sono anni di grandi trasformazioni economiche, sociali e soprattuto culturali, aspetti sempre molto collegati, e di grandi progressi tecnologici,
Giovanni Boldini, Nudo di schiena, 1894. Collezione privata.
Giovanni Boldini, Ritratto della contessa de Leusse nata Berthier, 1890. Collezione privata.
Fotografie della Parigi di quegli anni.
La mostra si articola in nove sezioni tematiche con un fulcro costante su Parigi. Nella Ville Lumière infatti, si sviluppò un movimento artistico rivoluzionario che si espresse attraverso la pittura, la scultura, la moda, la pubblicità… Parigi era una città simbolo, crocevia d’Europa in continuo fermento. Pensiamo che già in quegli anni vantava due milioni di abitanti (Roma ca. centomila).
Federico Zandomeneghi Samnolence, 1895 circa. Collezione privata.
Vittorio Matteo Corcos La lettura sul mare, 1910. Collezione privata.
Ma Parigi, accanto al suo processo tecnico e euforico, che nella borghesia trovava la perfetta testimone, significava anche disuguaglianze sociali, ferite belliche mai metabolizzate.
Giorgio Kienerk Giovinezza, 1902. Pavia, Musei Civici.
Vittorio Matteo Corcos La coccolì, 1915. Collezione privata.
In esposizione, alcuni capolavori mai presentati prima, con una particolare attenzione a quelli che venivano definiti “Italiens de Paris”, come Zandomeneghi , Vittorio Corcos, De Nittis e Boldini.
Giovanni Boldini Ragazza che si appunta il cappello, 1893. Collezione privata.
Lo stimatissimo Presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi, in conferenza stampa.
In particolare sono tre i protagonisti italiani di questa mostra, Giovanni Boldini, sicuramente il suo interprete più mondano, Giuseppe De Nittis, il cronista più delicato e sensibile, e Federico Zandomeneghi , vicinissimo alla matrice impressionista, testimone perfetto della quotidianità borghese. Entrambi trovarono nella capitale francese una patria elettiva.
Giovanni Boldini, Berthe esce per la passeggiata, 1874. Collezione privata.
Auguste Renoir Jeune fille au ruban bleu, 1888. Lione, Musée des Beaux- Arts de Lyon.
La mostra BELLE ÉPOQUE vuole infatti valorizzare il contributo che gli artisti italiani attivi a Parigi ebbero in quegli anni. Come spiega la curatrice Francesca Dini, “Questa mostra rappresenta un viaggio nella storia culturale europea, attraverso artisti italiani che hanno saputo trasformare la propria pittura in linguaggio internazionale, senza mai dimenticare le proprie radici. Non si tratta solo di una raccolta di “capolavori belli da vedere”, ma del tentativo di dare voce e contesto a un periodo cruciale, restituendo profondità a un movimento spesso banalizzato dalla sua stessa seduzione estetica. “
Vittorio Matteo Corcos Istitutrici ai campi Elisi, 1892. Carpi Collezione Palazzo Foresti.
Vittorio Matteo Corcos, la figlia del pittore alla finestra, 1909. Courtesy Phidias Antiques.
Il periodo storico della Belle Époque fu molto di più di un’epoca felice, quegli anni suggestionarono il mondo intero, rappresentando un momento in cui l’arte, il pregresso scientifico e il pensiero positivista e progressista furono fondamentali per il futuro. Parigi, nonostante fosse reduce da una sconfitta militare, riuscì a trasformarsi in un simbolo di modernità, anche grazie all’apporto di artisti internazionali, che come i nostri italiani, dettero un contributo notevole all’arte di quegli anni.
Immagini della conferenza stampa con il sindaco di Pisa Michele Conti, e l’amministratore delegato di MondoMostre, Simone Todorow Di San Giorgio
BELLE ÉPOQUE
15 ottobre 2025 – 7 aprile 2026
Pisa, Palazzo Blu
Buona vita a tutti!
Beatrice