La moda è ROCK!

“Groupies” di Beatrice Brandini

Nella mia esperienza il detto “l’abito non fa il monaco” ha sempre avuto valenza e veridicità, ma è anche vero che invece l’abito fa la rock star!

Elvis Presley

Gli interpreti della musica, che sia questa soul, rap o rock, si sono da sempre manifestati anche attraverso il loro bizzarro e personale look. Probabilmente questa attitudine che caratterizzava (e caratterizza ancora oggi), la loro personalità, iniziò a manifestarsi con un giovane e talentuoso ragazzo che arrivava da Tupelo, Mississippi, chiamato Elvis Presley. Elvis cantava, si muoveva e vestiva in un modo che scandalizzò molto i benpensanti dell’epoca, ottenendo, come spesso accade,  l’emulazione da parte delle giovani generazioni. Potremmo dire che Elvis è stata la prima vera star della musica.

Jimi Hendrix

Poi Jimi Hendrix con la sua chitarra e le sue giacche, psichedeliche. Erano gli anni Settanta e cominciava a manifestarsi una sottocultura chiamata Hippie. I figli dei fiori combattevano contro la guerra (Vietnam), erano a favore dell’amore libero e ahimè, dell’uso terapeutico e onirico di droghe come LSD.

   

David Bowie e Mick Jagger

Dall’altra parte dell’oceano c’era il punk con Vivienne Westwood e Malcolm McLaren e la loro boutique in King’s Road. Mick Jagger e David Bowie con il loro glam rock, hanno sempre giocato con la loro sensualità, avere un fisico androgino li ha “aiutati” in questo gioco di ruolo. Così come la nudità o le divise militari, erano per John Lennon un atto di ribellione dal sistema.

   

Elton John e Freddie Mercury 

   

Michael Jackson e Prince

E ancora, Elton John con i suoi occhiali, le sue acconciature e il suo stile flamboyant, Freddy Mercury con la sua estetica leather, ostentazione e rivendicazione della sua omosessualità; Michael Jackson, con il suo iconico bomber in pelle rossa,  Prince con i suoi strepitosi e luccicanti outfit. Ognuno di loro, con il proprio strepitoso talento, ha, anche attraverso il look, creato un immaginario collettivo immediatamente riconoscitivo.

Tupac

TLS

Eminem

I rapper anni Novanta hanno giocato con l’ostentazione, il logo e la firma era uno status symbol, la cultura della musica hip-hop, nata nel Bronx, si contrapponeva all’egemonia delle major. Sneakers, pantaloni cargo con il cavallo basso e felpe  over erano la loro divisa d’ordinanza.

Kurt Cobain

Il grunge anni ’90 con la sua massima manifestazione attraverso band come i Nirvana, una musica contaminata da Hard Rock, Metal e Punk Rock; anche in questo caso una sottocultura che di fatto non poteva accettare e subire il passaggio dagli hippie agli yuppie.

   

Madonna

Tuttavia c’era anche un’altra strada che iniziava a manifestarsi proprio in quegli anni, ed aveva un’unica regina: Madonna, la rappresentante più celebre per la musica e cultura pop che ha influenzato e determinato tendenze anche per i decenni successivi.

Lady Gaga

Nicki Minaj

Katy Perry

Janelle Monáe

Oggi da Lady Gaga a Micki Minaj, da Katy Perry a Janelle Monáe, c’è sia la volontà di creare uno “scandalo” attraverso la trasgressione, sia la volontà di affrontare certi temi, come quello dell’emancipazione femminile, attraverso un abito.

Cher

Annie Lennox

Ma oggi ci sono anche i Festival, come quello di Coachella nel deserto del Colorado, in California, che sono ormai diventati più una vetrina per un selfie da postare sui social, che un messaggio in musica.

Donna Summer

Abba

I cantanti del passato non avevano consulenti d’immagine, forse qualcuno li consigliava, ma tutto nasceva in modo spontaneo e personale. Amavano ciò che indossavano e per questo erano molto più credibili dei personaggi di oggi. Infatti, non sempre passare da un brand all’altro, da uno designer/style all’altro, premia, perché, per quanto tu sia bravo, le persone ti ricorderanno e parleranno di te più per il tuo look che per il tuo talento. 

Diana Ross

Se penso ad un ciuffo ribelle penso ad Elvis, ad una giacca con alamari a Jimmy, ad un maglione infeltrito e rigato a Kurt… non seguivano la moda, erano loro la moda,  sempre coerenti e già più avanti.

   

Il grande, unico Renato Zero

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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