Le Corbusier e la sua lungimirante architettura a misura d’uomo

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Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand

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“Charme” di Beatrice Brandini

In occasione delle celebrazioni del cinquantenario della morte di Le Corbusier, il Dipartimento di Architettura di Firenze, la fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca e la Foundation Le Corbusier di Parigi, promuovono un progetto che celebra il maestro franco svizzero: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”.

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Manifesto e catalogo originale della mostra del 1963 a Palazzo Strozzi di Firenze “Le Corbusier”

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Le Corbusier con Carlo Ludovico Ragghianti

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Alcuni modelli in scala di progetti di Le Corbusier in mostra alla Fondazione Ragghianti a Lucca: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”

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Modello in scala su progetto di Le Corbusier in mostra alla Fondazione Ragghianti a Lucca: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”

Questa iniziativa, correlata da un’interessante giornata di studi e una mostra a Lucca presso la fondazione Ragghianti, ripercorre l’origine e l’organizzazione di un’esposizione molto importante del 1963, tenuta a Firenze presso Palazzo Strozzi, curata da Carlo Ludovico Ragghianti, in cui si celebrava l’artista Le Corbusier. Figura fondamentale per quella che possiamo definire “architettura moderna”.

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Rino Vernuccio, schizzi per l’allestimento della mostra 1963, Archivio Vernuccio Firenze. Nella mostra: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”

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Fotografie della mostra del 1963 a Palazzo Strozzi di Firenze, nell’esposizione: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”

La mostra evidenzia la fitta collaborazione tradotta dalle lettere, dagli schizzi e dagli appunti fra gli architetti fiorentini incaricati del progetto di allestimento, Ragghianti e lo stesso Le Corbusier.

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Diapositive di progetti di Le Corbusier nella mostra: “Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963”

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Scorcio notturno del chiostro San Micheletto, sede della Fondazione Ragghianti

Le Corbusier è considerato uno degli artisti più influenti della Storia dell’Architettura contemporanea poiché oltre alla modernità dei suoi progetti considerò l’architettura un mezzo per migliorare la vita dell’uomo.

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Still life filled with space, opera di Le Corbusier del 1924

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Abstract Composition, opera di Le Corbusier del 1927

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Senza titolo, opera di Le Corbusier del 1932

Le sue teorie e i suoi progetti furono rivoluzionari (scontrandosi con gli accademici dell’epoca, le idee del maestro erano nettamente in contrasto con le loro!), Le Corbusier riteneva che la cosa più importante fosse trovare un compromesso fra l’organizzazione degli spazi urbani per accogliere masse di lavoratori e la costruzione di edifici capaci di rispondere alle esigenze di quelle stesse masse. Per questo i suoi progetti erano caratterizzati dall’utilizzo di sistemi razionali con moduli e forme molto semplici.

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Palazzo dell’Assemblea di Chandigarh, in India, progetto di Le Corbusier

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Palazzo dell’Assemblea Legislativa a Chandigarh in India, progetto di Le Corbusier

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Il simbolico monumento centrale della città Chandigarh, scultura di Le Corbusier

Il suo libro “Verso una Architettura” è considerato uno dei manifesti d’architettura più importanti della prima metà del secolo scorso. Pubblicato nel 1923 è uno dei testi fondanti del Movimento Moderno, qui Le Corbusier attribuisce all’architettura anche un ruolo sociale, in grado di risolvere perfino conflitti politici. I principi fondamentali di questo trattato sono riassunti in “cinque punti di una nuova architettura” (i pilotis, ovvero i pilastri che sorreggono un edificio e lo isolano dal terreno; il toit terrasse, tetti-giardino; la fenêtre en lounger, le finestre a nastro che taglia la facciata della casa in lunghezza; la façade libre, la facciata libera e il plan libre, la pianta dell’edifico libera), che Le Corbusier applica tutti insieme nella Villa Savoye a Poissy, vicino Parigi, costruita fra il 1928 e il 1931, opera fondamentale del razionalismo architettonico.

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Studio il Modulor di Le Corbusier

L’altro principio importante dell’architettura di Le Corbusier è il Modulor, ovvero una scala di grandezze e misurazioni basate sulle dimensioni standard del corpo umano. L’idea è che spazio e oggetti devono completarsi e fondersi armoniosamente con la figura umana.

Le Corbusier ha realizzato progetti per costruzioni importanti in Europa, soprattutto in Svizzera e Francia, ma anche a Rio de Janeiro, Buenos Aires, India, Barcellona, Tokyo.

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Unité d’Habitation de Marseille “Cité Radieuse”, progetto di Le Corbusier realizzato fra il 1947 e il 1952

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Particolare della facciata di “Cité Radieuse”, progetto di Le Corbusier realizzato fra il 1947 e il 1952

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Veduta interna di Unité d’Habitation de Marseille “Cité Radieuse”, progetto di Le Corbusier realizzato fra il 1947 e il 1952

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Opera di Le Corbusier del 1952

Creatore di oggetti di design senza tempo, sopratutto insieme alla collaborazione di Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, alcuni di questi furono esposti al Salon d’Automne a Parigi nel 1929 dove vennero accolti da molte perplessità (proprio come per i progetti architettonici), a causa della loro forma, fortemente connotata con la loro stessa funzione. Le Corbusier diceva “Cos’è una seduta se non un oggetto che assolve il proprio compito accogliendo il corpo umano in una postura semi-eretta?” Considerando quindi fondamentale alla realizzazione l’utilità dell’oggetto stesso. Le Corbusier dava valore al binomio “forma-funzione”, per questo i suoi oggetti erano “spogliati” dell’ornamento, recuperando la loro vera natura, che era la loro stessa bellezza. Concetto che condivido pienamente poiché non esiste una bella creazione se questa non è funzionale e concreta, in poche parole se non la si può poi usare. Vale per un edificio, una sedia, una macchina o un abito….

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“The Child is there”, scultura di Le Corbusier del 1961

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House by lake a Zurigo, opera realizzata da Le Corbusier nel 1967. Oggi Museo Heidi Weber

Nella sua lunga carriera Le Corbusier realizzò 75 edifici in 12 diverse nazioni, pubblicò più di 50 libri con temi di architettura, urbanistica, design ed arte, dipinse quadri e realizzò sculture magnifiche…, ma soprattutto fu un un uomo illuminato e all’avanguardia. La sua opera inizialmente ostacolata perché rivoluzionaria e radicale, divenne ben presto capita e assorbita, tanto da rappresentare, ancora oggi, una lezione di funzionalità e logica.

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Le Corbusier fotografato da Henri Cartier-Bresson nel 1952

“Usate matite colorate: con il colore accentui, classifichi, chiarisci, sbrogli. Con la matita nera rimani piantato nel fango e sei perduto!” Le Corbusier

    

    

Mood “Le Corbusier” di Beatrice Brandini

“Un compito davvero difficile ma quanto mai importantissimo per uno studente è quello che prima di fare qualcosa deve sempre sapere esattamente di cosa si sta occupando e del perché questa cosa esiste”. Le Corbusier

Buona vita a tutti!

Beatrice

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