Peggy Guggenheim: l‘originale e vera signora dell’Arte

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Peggy Guggenheim

“Peggy” di Beatrice Brandini

“Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta” . Peggy Guggenheim

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Peggy Guggenheim

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Peggy Guggenheim fotografata da Man Ray nel 1924

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Peggy Guggenheim fotografata da Man Ray

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Peggy Guggenheim a Venezia

E’ stata appena celebrata da un film documentario “Peggy Guggenheim: Art Addict” di Lisa Immordino Vreeland (moglie di Alexander, nipote di Diana Vreeland), in cui attraverso immagini, testimonianze, interviste, si ricostruisce la vita di questa incredibile figura femminile, una delle più affascinanti del Novecento.

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Peggy Guggenheim a Venezia

Probabilmente la sua fama è più che mai attuale perché in un momento come questo, incerto, insicuro, difficile, c’è una maggiore curiosità verso personaggi così eccentrici ed indipendenti, come potessero portarci via dalla quotidiana realtà, quei personaggi che hanno contraddistinto un epoca, diventandone icone stesse, proprio come Peggy Guggenheim.

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Peggy Guggenheim

Peggy ebbe un ruolo determinante nella storia dell’arte del Novecento. La scoprì e la protesse, dedicando ad essa praticamente tutta la sua VITA.

Amica di artisti come Brancusi, Duchamp, Cocteau, Calder, ecc., curiosa ed instancabile collezionista, aprirà la sua prima galleria d’arte a Londra nel 1938 dove la prima mostra fu dedicata a Jean Cocteau e la seconda a Vasily Kandinsky. Successivamente inaugurerà un museo, sempre nella libera Londra, gettando le fondamenta per la sua collezione.

Determinata a “comprare un quadro al giorno”, sono proprio di questo periodo le acquisizioni di Picabia, Braque, Dalí, Mondrian, importantissime opere che fanno ancora parte della sua straordinaria collezione.

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Peggy Guggenheim a Venezia

Durante la guerra rientra nella nativa New York, aiutando molti artisti a lasciare l’Europa occupata (fra cui Max Ernst che sposerà). Qui cercherà lo spazio per aprire un nuovo museo. Sarà la “Art of This Century”, in cui opere cubiste, surrealiste, astratte si alternano e completano con incredibile bellezza ed armonia. E’ qui, in questa galleria/museo, che inizia la carriera di artisti come Hare, Rothko e soprattutto Pollock. Artisti che renderanno l’Espressionismo Astratto americano famoso in ogni parte del mondo.

Nel 1947 torna in Europa, espone la sua collezione alla Biennale di Venezia (importantissimo evento che segna in qualche modo l’inizio del modernismo in Italia), e nel 1958 acquista a Venezia Palazzo Venier dei Leoni (appartenuto, tra il 1910 al 1924, ad un’altra icona dell’eccentricità, la contessa Marchesa Luisa Casati; è curioso come a volte certi destini si incrocino e possano essere complici), dove trasferisce la sua collezione che diventerà museo.

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Lara Stone come Peggy Guggenheim fotografata da Karl Lagerfeld per Harper’s Bazaar Romania

Molti sono anche gli artisti italiani che Peggy Guggenheim contribuisce a far conoscere e a rendere famosi, come Tancredi e Parmeggiani.

Venezia diventa il palcoscenico della sua vita per gli ultimi trent’anni. E’ qui che viene sepolta con i suoi cani, è qui che il suo museo continua ad ospitare (e STUPIRE) visitatori da tutto il mondo.

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Lara Stone come Peggy Guggenheim fotografata da Karl Lagerfeld per Harper’s Bazaar Romania

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Lara Stone come Peggy Guggenheim fotografata da Karl Lagerfeld per Harper’s Bazaar Romania

A chi le domandò se pensava di essere stata ripagata per la sua generosità (perché scoprì e mantenne moltissimi artisti), Peggy rispose così: “Credo che il fatto che abbiano creato e donato le loro opere all’umanità sia la ricompensa più grande”.

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Peggy interpretata da Beatrice Brandini

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Peggy interpretata da Beatrice Brandini

Peggy young interpretata da Beatrice Brandini

Peggy Guggenheim è stata una donna libera e curiosa, ha avuto l’onore di conoscere personaggi fantastici, di condividerne molti progetti e quindi di assistere ai loro processi creativi. Avrebbe potuto godersi la vita in un modo più consono al suo status e quindi forse “banale”, ma scelse di vivere con e di ARTE, un privilegio che troppo spesso viene capito solo da persone sensibili ed intelligenti…

 

Buona vita a tutti!

Beatrice