Sfilate in London: cosa indosseremo la prossima Estate (2017)

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Biba suit, 1960s

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“Julie in London” di Beatrice Brandini

Secondo appuntamento con le passerelle londinesi, dove, da sempre, la creatività è il comune denominatore.

Devo dire che le tendenze erano abbastanza allineate con quelle già presentate a New York, non ho ripetuto i temi già trattati come le righe o l’arancio, ritrovati anche qui, ma ho illustrato e riportato alcuni mood interessanti e sicuramente protagonisti in queste passerelle.

A tal proposito è importante fare una considerazione generale, probabilmente un po’ critica, ma “necessaria”. La globalizzazione ha influenzato ed “appiattito”, (seppur in maniera diversa e più lieve, rispetto ad altri settori), anche la moda. Qualche anno fa le sfilate di New York erano caratterizzate per proporre una moda casual, sportiva. in poche parole quell’abbigliamento che, meglio di tutti, rappresentava un pratico chic quotidiano (pensiamo a Donna Karan o Calvin Klein). Le sfilate di Londra erano sicuramente più eccentriche, contraddistinte dalla stravaganza e dal coraggio di essere sempre voci fuori dal coro (un nome fra tutti quello di Vivienne Westwood). Quelle di Milano dallo stile e dal “ben fatto”, concetto che si traduce perfettamente nel “Made in Italy”, tra parole diventate un marchio di fabbrica in tutto il mondo. Infine le sfilate di Parigi erano l’allure un po’ snob, ma decisamente chic, francese… Purtroppo mi sembra che nelle ultime stagioni si siano perse queste peculiarità e diversità, tendendo a presentare una moda un po’ troppo “allineata”. Peccato!

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FLOWERS mood board di Beatrice Brandini

Molti i fiori presentati, chiaramente si parla di Estate e quale meglio soggetto se non i fiori… ma “questi” fiori non sono “ordinati” né classici, sono bellissimi quando diventano una sorta di tessuto, ovvero non stampati ma ricamati, applicati, dipinti…

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“VICTORIAN AGE” mood board di Beatrice Brandini

Tendenza che guarda al lungo periodo in cui in Inghilterra governò la Regina Vittoria, da metà Ottocento ai primi del Novecento. Abiti che sembrano uscire da un dipinto preraffaellita, con fantasie floreali rubate ad arazzi, tessuti preziosi come damascati, jacquard di seta, colori laminati. Preziosità.

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“CLEAN” mood board di Beatrice Brandini

Tendenza che si contrappone completamente a quelle presentate o successive. Qui la parola d’ordine è rigore, pulizia, essenzialità. Capi fluidi, morbidi, tessuti preziosi nel senso di piacevolezza e confort, ma anche qualitativamente (filati e fibre). Colori neutri.

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“Mix & Match” mood board di Beatrice Brandini

Ancora una volta libertà e fantasia. Libertà di accostare le cose apparentemente più diverse fra loro, libertà di mescolare gli stili, i colori, i tessuti, le fantasie. Una sorta di kitsch prezioso. Nessuno (o quasi) indosserà tutte queste cose insieme, certamente non in ufficio o al supermercato, ma sarà bello osare e divertirsi un po’.

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“UNDER” mood board di Beatrice Brandini

E’ una tendenza che da una parte si impossessa di ciò che indossiamo in intimità, per portarlo esternamente, dall’altra ci si veste con più strati, l’ultimo è spesso in grado di evidenziare quello portato sotto. Molti abiti o gonne midi da cui si scorge una culotte o una seconda gonna molto più corta. Non si tratta di trasparenze tout court, qui il discorso è molto più concettuale.

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Appuntamento con le passerelle di Milano da cui, io e non solo, ci aspettiamo sempre tantissimo.

Buona vita a tutti!

Beatrice

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