SPLASH !

“Splash” di Beatrice Brandini

Collezione Beatrice Brandini SS 2002, foto AG

Ho già dedicato un post al costume da bagno ( https://www.beatricebrandini.it/costume-da-bagno-un-piccolo-indumento-amiconemico-delle-donne-in-realta-molto-importante/), ritenendo questo piccolo pezzo di stoffa un elemento fondamentale nello stile di una donna.

Mosaico a Villa del Casale di Piazza Armerina a Palermo

Il bagno nell’Ottocento

Il bagno nell’Ottocento

In questo nuovo post voglio ripercorrere brevemente la storia di questo indumento; postare qualche foto delle collezioni che realizzai con il mio brand dal 1996 al 2001 (si parla di ca. 25 anni fa e, senza presunzione, devo dire che i miei costumi erano belli e ancora molto attuali);  alcune immagini delle collezioni che ho realizzato per la Zucchi, un progetto Beach meraviglioso, e infine qualche consiglio per l’estate 2020.

Bagnanti 1910 – 1920

Costume anni Quaranta

Possiamo dire che l’evoluzione del costume da bagno è andata di pari passo con quella della società, come del resto per tutte le fogge e per tutti i fenomeni di moda e costume. Ma certamente, quando si parla di swimwear, si pensa all’emancipazione della donna, soprattutto per il bikini,  un piccolo capo che lascia poco all’immaginazione, e che ha progredito (o regredito), seguendo i cambiamenti del suo “mentore”, la donna.

   

Copertine di Vogue anni ’40 

La prima fonte iconografica di un esempio di costume da bagno la ritroviamo in un mosaico del III sec. D.C. a Piazza Armerina in Sicilia. Nell’antichità tuttavia sono poche le testimonianze che abbiamo, non era consuetudine fare il bagno, se non in terme, e comunque non si usava un indumento specifico.

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Campagne pubblicitarie Catalina

Anche nel Medioevo e nel Rinascimento si fa il bagno nudi o poco vestiti, talvolta con un corpetto con spalline e gonna. Sarà attribuita ad ere più recenti la comparsa di una vera e propria mise marina, che fra l’altro era molto scomoda perché copriva la donna quasi completamente (calzoncini, corpetti, gonne a palloncino). Ma questo è legato anche al tema abbronzatura, erano infatti le classi inferiori, contadini prima, operai dopo, ad essere esposti al sole per cui abbronzati, l’élite, che voleva distinguersi, si proteggeva con ombrellini e con un abbigliamento castigato. 

Campagne pubblicitarie Cole of California

Campagne pubblicitarie Rose Marie Reid

Verso metà/fine Ottocento i costumi da bagno saranno caratterizzati da pantaloncini gonfi al polpaccio e da abiti lunghi con la gonna stretta alla vita. Una cuffietta proteggeva il capo e completava il tutto. Successivamente si adottano elementi con richiami marini, come righe o il famoso collo alla marinara rettangolare.

Marilyn Monroe in California

Brigitte Bardot a Cannes

Ursula Andress in “007 Licenza di uccidere”

Sue Lyon in “Lolita”

Dal 1900 andare al mare in “villeggiatura” diventa invece più consueto, nascono i primi stabilimenti balneari di Viareggio, Rimini e Lido di Venezia, contemporaneamente, si diffondono anche le vacanze termali, come quelle a Salsomaggiore o a Montecatini. Qui sarà una profusione di lino bianco e merletti, di cappelli con fiori e ombrellini da sole.

Copertine Cosmopolitan anni ’70 e ’80

Elle Macpherson in copertina di Cosmopolitan (1984) e su Elle (1993)

Elle Macpherson fotografata da Gilles Bensimon su Elle USA (1987)

Negli anni venti il costume segue la liberalizzazione della donna, diventando più ridotto e più comodo, compaiono anche  i primi costumi scollati sul dorso e quelli (bellissimi) a disegni geometrici e astratti. Apparirà anche il pigiama da mare in seta o raso, chicchissimo. 

Yasmeen Ghauri fotografata da Patrick Demarchelier su Grazia Italia (1990)

Collezione  beachwear di Beatrice Brandini –  SS1997

Collezione  beachwear di Beatrice Brandini – SS 1998

Ma sarà una donna, la formidabile Coco Chanel, a rendere di moda l’abbronzatura e conseguentemente la passione per le mise “beach”. La rivoluzione di Chanel non era tanto nella creazione di qualcosa di speciale, ma piuttosto nel cambiamento delle fogge o tagli, ovvero nell’introduzione di più “nudità”, infatti le sue mise erano caratterizzate dalle braccia scoperte e da shorts.

Collezione  beachwear di Beatrice Brandini – SS 1999

Collezione beachwear di Beatrice Brandini –  SS 2001

Collezione beachwear di Beatrice Brandini – SS 2002

Christy Turlington campagna Calvin Klein (1996)

Dagli anni Trenta vengono introdotti i primi tessuti “tecnici” come il jersey e il Lastex.

E’ nel 1946 la comparsa del primo bikini con l’ombelico scoperto, Louis Reard, uno stilista svizzero, lo presenterà a Parigi provocando un vero e proprio choc. Tuttavia, per gran parte degli anni Cinquanta,  il costume a due pezzi sarà bandito in luoghi pubblici, il suo utilizzo sanzionato come oltraggio al pudore. Si userà ancora il costume intero in popeline, raso o taffetà.

Campagna Eres, (fra i miei preferiti da sempre).

Campagna Eres 2013

L’aspetto più rivoluzionario degli anni Sessanta sarà però attribuibile ad un tessuto, ovvero alla comparsa della Lycra (marchio brevettato dalla Du Pont), un tessuto elasticizzato che aderisce perfettamente al corpo e si asciuga velocemente.

   

   

Disegni e Costumi di Beatrice Brandini per Zucchi SS – 2013. Foto AG

Il resto è storia.. Una meravigliosa Ursula Andress in “007 Licenza di uccidere”, Raquel Welch in “Un milione di anni fa”, Brigitte Bardot a Cannes, Sue Lyon in “Lolita” , Bo Derek in “10”….

Costumi Zimmermann SS 2020. E’ molto tempo che seguo questo brand, negli anni, oltre alla grande creatività è diventato più bello e raffinato.

   

Costumi Johanna Ortiz SS 2020. Una scoperta recente, bellissima vestibilità e cura per i dettagli come cuciture e rifiniture, fondamentali quando si parla di beach.

Oggi i costumi sono protagonisti delle nostre estati, in alcuni casi sono diventati talmente “importanti” che si indossano da soli con un paio di shorts. La scelta è molto varia, le donne possono trovare il proprio modello ideale in base alla propria fisicità e gusto. Qui una carrellata di quelli che, per me, sono i più belli dell’estate 2020.

   

Costumi Lisa Marie Fernandez SS 2020. Altro brand molto interessante, i costumi sono bellissimi, sia che si tratti di modelli più “easy” come quelli in spugna, sia per i modelli couture “carioca”.

Costumi Peony Swim SS 2020. Costumi raffinati, femminili, delicatissimi, come il nome che portano. Quest’estate meravigliosi quelli dal tessuto goffrato.

Costumi Marysia SS 2020. Molto belli per soluzioni e tagli. Anche in questo caso ottima vestibilità

Abbiamo tutti bisogno di leggerezza, mai come in questa complicata estate. L’augurio è che ognuno possa trovare un pò di serenità e che anche attraverso le cose che amiamo, come la moda, riscoprire il sorriso e uno stimolo.

“Modella in swimsuit” di Beatrice Brandini

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

2 commenti su “SPLASH !

  1. Beautiful your post, your sketches but especially your swimwear collections. they were very beautiful and very current, there are swimsuit that are twenty years old but they look like this summer. you are very good and I wish your collection was always on the market. Tiffany

  2. Sono Petra, tua amica e ex collega. Mi ha fatto emozionare rivedere i tuoi costumi da bagno, quanti ricordi, ma soprattutto, , come erano belli. Sono passati tanti anni ma io continuo ad indossarli e ad essere irresistibile, grazie alle tue creazioni, costumi e abiti. Mi chiedono sempre di chi sono, qual’e il brand. Beatrice eri e sei BRAVISSIMA

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