Elsa Peretti: da musa ad artista di gioielli innovativi, essenziali e stupendamente moderni.

“Elsa” di Beatrice Brandini

Elsa Peretti fotografata da Francesco Scavullo

Elsa Peretti è morta pochi giorni fa, fiorentina di nascita, ma cittadina del mondo, è stata molte cose, una modella (per Newton, Horst, Avedon), una musa (per Dalì, Halston), una creatrice di gioielli straordinaria.

Elsa Peretti nel suo atelier

La collaborazione più importante e longeva è quella con Tiffany & Co., in cui arrivò nel 1974 e portò una vera e propria rivoluzione nel mondo del design dei gioielli. Capace di trasformare l’argento in un materiale di lusso e, dall’altra parte, un prezioso diamante per un uso quotidiano. Affermava infatti che “non c’è nulla di più chic della semplicità”. Le sue creazioni erano infatti semplici, ma speciali, capaci di emozionare soprattutto per quel sottile ma perenne legame con la natura.

“Bone”  bracciale creato da Elsa Peretti per Tiffany & Co

Bean”  gioiello creato da Elsa Peretti per Tiffany & Co

Elsa Peretti ha segnato la storia del gioiello contemporaneo, sue sono le creazioni come Bone, bracciali modellati intorno all’osso del polso, oppure Open Heart, ispirato al tema del foro, caro all’opera scultorea di Henry Moore;  e ancora la maglia intrecciata e drappeggiata intorno al collo come se fosse seta, ispirata all’intreccio indiano del distretto di Jaipur; Bean, l’umile seme della vita; la fiaschetta metallica diventata un must (come tutti gli altri gioielli Peretti per Tiffany), realizzata per portare con se la gardenia che amava e che non voleva far appassire.

Sofia Loren e Grace Jones indossano il bracciale Bone di Elsa Peretti

Nata a Firenze (patria di Benvenuto Cellini ! ), studia a Roma come interior designer; successivamente si trasferisce a Barcellona, dove lavora come modella e viene notata da Salvador Dalì il quale la ritrae e la fa entrare nel suo giro di artisti. Giunge poi in Giappone, dove apprende gli insegnamenti degli artigiani orientali, soprattutto quello di come la natura sia la fonte ispiratrice principale per ogni creazione. Inevitabile l’approdo a New York , qui,  grazie alla sua bellezza e al suo bagaglio culturale e sociale, si inserisce nei circuiti della mondanità di Manhattan. Amica di Halston, per il quale creerà i gioielli e il flacone per il suo celebre profumo (a lungo il più venduto in America, secondo solo a Chanel N. 5), di Andy Warhol, di Liza Minelli. Celebrata sulla copertina di Newsweek e osannata come creatrice dei gioielli di Tiffany & Co…, l’ascesa della Peretti sarà inesauribile.

Elsa Peretti fotografata da Helmut Newton

Celeberrimo lo scatto di Helmut Newton in cui la ritrae come una coniglietta di Playboy in cima ad un grattacielo di New York.

Elsa Peretti fotografata da Horst P. Horst

Moltissime i premi e le mostre che le hanno dedicato, come il prestigioso Premio Coty, il Premio Council of Fashion Designer of America, o la mostra Fifteen of My Fifty, al Fashion Institute of Tecnology. Anche il British Museum l’ha ospitata e onorata in un esposizione del 2009, inserendo una trentina di sue creazioni nella loro collezione permanente.

“ Open Heart”  gioiello creato da Elsa Peretti per Tiffany & Co

“Mesh” collana creata da Elsa Peretti per Tiffany & Co

E’ stata anche una generosa filantropa, quando il padre le lascia un enorme eredità (era Fernando Peretti, fondatore dell’Anonima Petroli Italiana [Api]), istituisce la Nando and Elsa Peretti Foundation, volta a tutelare e promuovere i diritti umani e civili e che negli anni, ha supportato tantissimi progetti per un valore di 50 milioni di euro.

   

Elsa Peretti’s mood di Beatrice Brandini

“Quello di vivere, come diceva Pavese, è davvero un mestiere. Però lo puoi imparare. Spero di esserci riuscita.” Elsa Peretti

Elsa Peretti

Addio Elsa, signora dei gioielli di Tiffany e di molto altro.

Buona vita a tutti

Beatrice

 

2 commenti su “Elsa Peretti: da musa ad artista di gioielli innovativi, essenziali e stupendamente moderni.

  1. Bellissima ennesima figura femminile, brava che valorizzi donne poco note, raramente sotto i riflettori o dimenticate.

  2. Beautiful Elsa, I didn’t know she was dead, I’m sorry.
    She was a very talented woman with a great personality. Nice post you dedicated to her!

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