Francesco De Gregori
“Francesco” di Beatrice Brandini
E’ da tanto che volevo celebrare Francesco De Gregori poiché fra le canzoni che più amo al mondo, alcune sono proprio le sue. Come “Rimmel”, “Buonanotte fiorellino”, “La leva calcistica della classe ’68”, “La valigia dell’attore”, ecc.
Ho usato questo titolo per descriverlo poiché credo che De Gregori rappresenti la cultura nella musica, una musica raffinata e non urlata, ma allo stesso tempo “affilatissima” poiché penetrante, pungente, cosciente, attenta, molto di più di qualsiasi manifestazione chiassosa e ridondante.
Copertina di “Rimmel”, album di Francesco De Gregori, 1975
Copertina “Bufalo Bill”, album di Francesco De Gregori, 1976
Ricordo un suo concerto a Firenze, molti anni fa, una magia. Le sue canzoni storiche, meravigliose, e il suo atteggiamento schivo e pacato di chi la sa lunga, consapevole di “raccontare” ciò che fa riflettere e poi resta. Un po’ come quando vedi un bellissimo film e uscito dal cinema ti rimane addosso una forte emozione, continui a pensarci per ore, giorni. Passa il tempo e lo vedi ancora con grande piacere, anzi ogni volta riesce a sorprenderti, facendoti vedere una nuova “prospettiva”. Proprio come le canzoni di De Gregori. Questo capita soltanto quando in un lavoro c’è amore e tanta bellezza.
Copertina “Generale”, album di Francesco De Gregori, 1978
Lo chiamano il Principe, non a caso, per lo stile e l’attitudine elegante e apparentemente distaccata. Uno stile semplice, understatement, personale che diventa STILE, lo stile De Gregori (l’inseparabile cappello, occhiali tondi, ora leggermente allungati, giacca smilza).
Ha collaborato con Antonello Venditti, Lucio Dalla, Franco Battiato, Ivano Fossati, Nicola Piovani, Fiorella Mannoia, Pino Daniele…., insomma con i più grandi.
Anti divo per eccellenza, quasi imbarazzato nelle apparizioni televisive, conscio che l’importanza non è mostrarsi ma è in ciò che fai; atteggiamento decisamente controcorrente rispetto alla tendenza imperante degli ultimi anni.
Copertina della “Donna Cannone”, album di Francesco De Gregori, 1983
In una recente intervista si è dichiarato “uomo superficiale…, grande dilettante in tutto”, premesso che non sono d’accordo, ma ammiro, come in tutti i veri grandi, la sua modestia e autoironia, credo che Francesco De Gregori volesse schermirsi da un’eccessiva attenzione mediatica (ora soprattutto per la celebrazione dei quarant’anni di Rimmel) e dalla stima e affetto che contraddistinguono il suo lavoro da sempre. Oltre ad una volontà di non volersi prendere troppo sul serio. “La superficialità mi garantisce più libertà, non mi fa sentire in colpa se non ho la cognizione di tante cose”. Lucidissima e bellissima dichiarazione, soprattutto in un epoca in cui tutti sanno tutto e sono autorizzati a dirlo in pubblico.
Copertina “Curve della memoria”, album di Francesco De Gregori, 1998
Io ritengo invece (come altri milioni di persone) che De Gregori sia uno bravo, molto bravo, e che, a differenza di altri, non faccia molta fatica ad esserlo, lo è e basta, in modo naturale e spontaneo, come un vero cavallo di razza.
Francesco De Gregori
Mi piacerebbe un mondo con molti De Gregori, con molta “calma colta” (il significato e lo spunto in un mio precedente post intitolato “Lavoro da manager”), indubbiamente per la creatività e il talento, ma anche per lo spessore. La calma colta come quella di un bravo professore che con passione e lucidità spiega le cose ai ragazzi, al futuro. Sarebbe bello che la nostra classe dirigente prendesse esempio da lui nel dire le cose (senza ritenerci asini e peggio di ciò che sembriamo), le stesse che ritroviamo nelle sue canzoni, quelle cose che fanno parte di noi e che ci stanno intorno (“La Storia siamo noi”), sempre più inevitabili e crudeli e per questo non più ignorabili.
“Il Principe” di Beatrice Brandini
Caro De Gregori ciò che narri cantando mi fa pensare ai grandi filosofi antichi. Grazie per quello che ci hai trasmesso in tutti questi anni con la tua “arte musicale”.
Buona vita a tutti!
Beatrice
Grande post per il Principe! Saverio
Grande personaggio, grande post.