Il MET celebra Karl Lagerfeld, l’imperatore (KAISER) della moda del Novecento

Kaiserin di Beatrice Brandini

Manifesto della mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty 

A quattro anni dalla sua scomparsa, il Costume Institute del Metropolitan Museum, celebra Karl Lagerfeld con la mostra  Karl Lagerfeld: A line of Beauty (fino al 16 luglio).

Overview della mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty 

    

Bozzetto abito da sposa  Chanel, PE 2005 e abito originale nell’esposizione Karl Lagerfeld: A line of Beauty 

Una genio che ha saputo dominare i marchi per cui ha lavorato con la sua personalità (Chanel, Fendi, Chloé…); colto, ingegnoso, sfuggente, creativo, dispotico, snob, indubbiamente un uomo geniale, forse, proprio insieme a Coco Chanel, l’unica icona della moda del XX secolo (pensiamo a quante volte è stata riprodotta la sua immagine su oggetti di design, poster, pupazzi, portachiavi…,  proprio come quella di Frida Kahlo o di Freddy Mercury).

Un abito nella mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

   

Bozzetto per Fendi e abito originale

Un percorso, quello di Kaiser Karl (così soprannominato nell’ambiente),  che nasce nel 1954 quando vince l’International Woolmark Prize insieme a Yves Saint Laurent e Fernando Sanchez. Da qui a poco si forma come assistente di Balmain per poi migrare da Jean Patou. Successivamente diventa direttore creativo di Chloé, Chanel, Fendi, e per le ultime due strepitose maison, un sodalizio che avviene in contemporanea per cinquantaquattro anni (Fendi) e quarant’anni (Chanel), terminato solo per la  scomparsa dell’artista.

Scrivania di Karl Lagerfeld nella mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

   

Bozzetto di Lagerfeld per Chloé PE 1983 e abito originale nell’esposizione Karl Lagerfeld: A line of Beauty

L’esposizione vuole ripercorrere tutta la carriera di questo straordinario designer (è limitativo definirlo tale), ma che a differenza di altri stilisti (definizione che oggi corrisponde a quella di direttori creativi), il suo stile non è riconoscibile e personale, non come un Valentino, un Saint Laurent, un Armani, ed infatti sia Chanel che Fendi erano tali anche prima dell’arrivo di Karl. Pertanto la sua unicità è stata anche quella di diventare il simbolo di se stesso, un personaggio sicuramente creativo e bravo, ma che con la propria personalità e cultura, nutrita di arte, musica, cinema, ha saputo dominare la scena della moda per tantissimo tempo.

Uno straordinario bozzetto di Karl Lagerfeld

L’allestimento della mostra, creato dall’archistar Tadao Ando, mette in rilievo alcuni elementi appartenuti all’artista, come una delle sue quattro scrivanie, ricoperta chiaramente da monografie d’arte, gioielli, balletto; una vestaglia, un paio di scarpe e naturalmente, cosa fondamentale per capire il lavoro di Lagerfeld, i suoi famosissimi disegni. Ogni capo esposto viene quasi sempre mostrato insieme al bozzetto da cui ha avuto origine. Uno dei pochi designer da cui, già dal disegno, si capisce l’abito finale. “Quando disegno vedo il progetto in versione tridimensionale”, così parlava Lagerfeld.

   

Alcuni dei look più particolari e degni di nota (per me) al MET Gala ad inaugurare la mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

   

Alcuni dei look più belli (per me) al MET Gala ad inaugurare la mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

Forse disegnando staccava la spina, forse la manualità del disegnare era il primo processo, quello più autentico, che gli faceva sopportare quelli successivi, legati per esempio al business. Disegnare per il maestro Karl era NECESSARIO. “Ho imparato a disegnare prima che a parlare o camminare” Karl Lagerfeld.

   

Alcuni dei look più belli (per me) al MET Gala ad inaugurare la mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

   

Alcuni dei look più belli (per me) al MET Gala ad inaugurare la mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

Il curatore della mostra, Andrew Bolton, capo curatore del Costume Institute del Met, ha lavorato animosamente per questa esposizione, cercando di rispettare quelle che sarebbero state le linee guida del maestro, certamente non facendo un allestimento banale o tradizionale. Ma in realtà, nonostante l’apparenza, probabilmente Karl non avrebbe mai accettato di autocelebrarsi con una retrospettiva “La moda non è arte, la moda appartiene alla strada, al corpo delle donne..” così parlava. 

   

Ancora due meravigliose immagini dell’allestimento della mostra Karl Lagerfeld: A line of Beauty

Ma sono invece convinta che sia un bellissimo tributo ad un grandissimo personaggio della moda. Un’ispirazione ai tanti giovani che iniziano a studiare questo argomento, ai giornalisti, fotografi, designer, architetti, creativi di ogni genere e sfumatura. Karl ha sperimentato un pò di tutto, con prolifico e zelante impegno, entusiasmo, e naturalmente con moltissimo talento. Non importa se non sorrideva o compiaceva il pubblico, Karl era un artista libero ed indipendente, che guardava sempre avanti.

Il grande e unico Karl

Fortunati saranno tutti coloro che potranno visitare questa incredibile esposizione di New York.

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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