Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere

Bella e Gigi di Beatrice Brandini

Locandina della mostra. Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere

Fino al 16 settembre 2024, presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, sarà possibile vedere la più grande retrospettiva realizzata in Itala dedicata a Jean Cocteau, uno dei grandi geni del XX secolo.

Jean Cocteau Edipo o l’incrocio delle tre strade (Edipe ou le Carrefour des trois routes), 1951

Curata da Kenneth E. Silver, storico e autorevole esperto dell’artista presso la New York University, la mostra sottolinea l’eclettismo (appunto paragonato a quello di un giocoliere) di Jean Cocteau, talvolta non sempre apprezzato dai suoi contemporanei, forse perché non ne comprendevano a fondo la versatilità.

Jean Cocteau Lo specchio di Orfeo (Miroir d’Orphée), 1960

Nell’esposizione sarà possibile ammirare infatti oltre centocinquanta lavori dell’artista, che variano dai disegni a opere grafiche, da gioielli ad arazzi, e ancora riviste, fotografie, documenti e film diretti dallo stesso Cocteau.

Jean Cocteau I fratelli rivali (Les Frères ennemis), 1925

Cocteau si definiva un poeta, un romanziere, un drammaturgo e un critico, ma è anche stato un moderno narratore visivo. Un designer di moda (suo uno dei più belli abiti della storia del costume, quel tailleur di Schiaparelli con effetto trompe-l’oeil), lasciando un segno indelebile nell’arte del XX secolo.

 

Tailleur Schiaparelli, 1937. Disegno Jean Cocteau. Ricamo Lesage

Protagonista della vita parigina, le sue amicizie e frequentazione spaziavano da Josephine Baker a Coco Chanel, da Pablo Picasso a Sergej Djagilev, e naturalmente Peggy Guggenheim. Ed è proprio con la mecenate americana che Cocteau decide di inaugurare la sua carriera nel mondo dell’arte. Nel 1938 Peggy Guggenheim tappezzerà infatti la sua galleria londinese con i disegni dell’artista francese. Fra questi un soggetto allegorico dal titolo “La paura dona le ali al coraggio” che includeva un ritratto dell’attore Jean Marais svestito. Sequestrato dalla dogana britannica, il ritratto non comparirà mai più al pubblico, per volere della stessa Peggy. Qui a Venezia ci sarà è sarà probabilmente una delle punte di diamante della mostra.

Jean Cocteau Poesia (La Poésie), 1960

Questa mostra permette di scoprire o riscoprire l’arte di Cocteau; tutte le sollecitazioni e le ispirazioni che ha colto e tradotto nella sua poliedrica attività artistica, sono assolutamente moderne. 

Jean Cocteau. New York 1949. Foto Philippe Halsman 

Il percorso espositivo della mostra si articola intorno ad una serie di capitoli che toccano i temi principali al centro dell’opera di Cocteau: l’Orfeo e il tema della poesia, l’eros, Venezia e Peggy Guggenheim, il cinema, il design, la moda, il gioiello.

La spada d’Accademico di Jean Cocteau, realizzata da Cartier nel 1955

In mostra anche La spada d’Accademico di Jean Cocteau (1955), realizzata per lui, su suo disegno, da Cartier, in oro e argento, smeraldi, rubini e diamanti. In questo oggetto si ritrovano elementi cari a Cocteau come il profilo di Orfeo, una lira e una stella. Spada realizzata quando sarà insignito con il titolo di Accademico di Francia, nel 1955.

Jean Cocteau fu una delle personalità più vivaci e discusse della letteratura contemporanea. Stupire è l’inizio non il finale. Jean Cocteau

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere @Peggy Guggenheim Museum Venice

“La sua opera ci lascia una sensazione perdurante di felicità… La felicità è un segno di saggezza, più affidabile di quanto si creda, e forse Cocteau ne ha più di altri “. W. H. Auden

“Mi metterei a piangere – afferma l’artista poco prima di morire nel 1963, poche ore dopo aver appreso della scomparsa dell’amica Edith Piaf – Per aver detto troppo delle cose da dire e non abbastanza di quelle da non dire. In fin dei conti, tutto si aggiusta, salvo la difficoltà di essere. Quella non si aggiusta mai».

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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