Olafur Eliasson: quando i sensi interagiscono con l’arte

Kaleidoscope Body di Beatrice Brandini

Olafur Eliasson: Colour spectrum kaleidoscope, 2003

La Fondazione di Palazzo Strozzi presenta Nel tuo tempo, la più grande mostra di Olafur Eliasson mai realizzata in Italia. Con luci e colori, ombre e riflessi, l’artista islandese – danese interagisce con la maestosità di Palazzo Strozzi.

Banner della mostra

Arturo Galansino e Olafur Eliasson in conferenza stampa

L’esposizione,  che si inaugura oggi fino al 22 gennaio 2023, è curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione, ed è il risultato del lavoro diretto dell’artista sugli spazi di Palazzo Strozzi, come la monumentale installazione site specific Under the weather nel cortile d’ingresso.

   

Olafur Eliasson: Firefly double-polyhedron, 2020

Olafur Eliasson: Firefly double-polyhedron, 2020 (particolare)

Il Palazzo rinascimentale, uno dei più belli del mondo, diventa lo scenario ideale per Eliasson, uno spazio non passivo, in cui le finestre, i soffitti, gli angoli e le pareti interagiscono con le opere dell’artista, in un gioco di specchi e filtri colorati, in cui lo spettatore riflette, con una nuova consapevolezza, sulla percezione che ognuno di noi ha dello spazio.

Eliasson lavora su tutti gli ambienti di Palazzo Strozzi, dal cortile al Piano Nobile, alla Strozzina, caratterizzando il percorso del visitatore di tre elementi, il colore, l’acqua e la luce.

Olafur Eliasson: Room for one color, 1997

Olafur Eliasson:Triple window, 1999

Artista originale e visionario, ma anche attento a tematiche ambientali ed etiche, Eliasson è pittore, scultore, fotografo, videomaker…, ospite nei più importanti musei del mondo. Proprio come gli artisti rinascimentali, che erano bravi in un qualsiasi campo provassero a cimentarsi,  anche Olafur non si può definire con un solo aggettivo, ma è un’artista curioso e poliedrico, la cui urgenza più grande è forse proprio quella di sperimentare.

   

Olafur Eliasson: Solar compression, 2016 

Olafur ci fa riflettere sul modo in cui ci relazioniamo con il mondo, offrendoci alcuni strumenti cognitivi per sensibilizzare il nostro comportamento nei confronti dell’ambiente, come in Riverbed del 2014 al Louisiana Museum in Danimarca, in cui il visitatore si trovava calato di colpo in un paesaggio naturale roccioso, attraverso un corso d’acqua.

   

Olafur Eliasson: Colour spectrum kaleidoscope, 2003

Scorcio di una delle sale della mostra Olafur Eliasson NEL SUO TEMPO

Il suo Studio, con sede a Berlino, riunisce in una sorta di factory artigiani, architetti, ricercatori, amministratori , storici dell’arte e cuochi.

In questa mostra, immersi in una realtà parallela, i visitatori possono muoversi in questi luoghi in quello che potremmo definire come un vero e proprio viaggio nel tempo, portando con sé ricordi, percezioni, memorie. Le opere che l’artista ha creato per questo luogo imponente, si “intromettono” con le loro luci artificiali, ombre e riflessi. Come Under the weather costituita da una grande struttura ellittica sospesa che pare cambiare e vibrare a seconda di come ci muoviamo nello spazio, creando in sostanza un vero e proprio gioco di interferenze visive.

Under the weather (20022) opera site specific di Olafur Eliasson 

   

Under the weather (20022) opera site specific di Olafur Eliasson 

Già nel Rinascimento Firenze si interrogava sul significato della luce; artisti come  Beato Angelico e Piero della Francesca sono “pittori di luce”. E di luce come quella che caratterizza un cielo sereno senza nuvole, ne abbiamo infinitamente necessità.

Olafur Eliasson, foto Lars Borges

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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