Tom Wesselmann: eros, colore, gioia, la pop art in una bocca.

1 Smoker, 1 1967 The Museum of Modern Art NY

Tom Wesselmann “Smoker no.1”, 1967 MoMa New York

2 Claire

“Claire” di Beatrice Brandini

Per me l’arte deve “scuotere”, che sia un pensiero, una riflessione, un dubbio,  va  tutto bene, purché non sia indifferenza…

3 bedroom painting n 38 

Tom Wesselmann, particolare di “Bedroom painting no.38”, 1978

Ma deve anche essere piacevole, qualcosa che appendi, appoggi, osservi quotidianamente e che deve farti star bene. Le opere di Tom Wesselmann sono tutto questo.

Artista Americano nato a Cincinnati, dopo un primo approccio con lo studio della psicologia si dedicò all’arte, raggiungendo immediatamente fama e successo.

4 Helen nude 1981

Tom Wesselmann “Helen nude”, 1981

Wesselmann elaborava tematiche ricorrenti, un po’ come tutti i protagonisti della Pop Art, nudi, paesaggi, nature morte, ma con un timbro così personale e riconoscitivo da trasformare le sue tele in icone.

Seascape Dropout 1982 by Tom Wesselmann born 1931

Tom Wesselmann “Seascape Dropout”, 1982

Come Andy Warhol, cercava le fonti d’ispirazione nei posti più improbabili, quelli che non avevano niente a che vedere con il mondo artistico, come la pubblicità, i magazine femminili, il cinema di Hollywood e la televisione. Abbastanza ossessionato dagli elettrodomestici che furono i veri protagonisti di quegli anni nelle case degli americani (siamo negli anni Sessanta e gli elettrodomestici erano una novità, un boom commerciale/consumistico, un po’ come i computer negli Ottanta o la telefonia mobile nei Novanta), Wesselmann li ritrasse spesso sullo sfondo delle sue opere. Ma l’utilizzo di questi oggetti non aveva niente di sociologico o psicologico, per l’artista erano puro segno grafico, sfondo.

L’arte elaborata nel periodo della Pop Art (abbreviazione di Popular Art) prendeva quasi sempre a prestito oggetti banali e quotidiani.  Jasper Johns con le sue bandiere americane diventate iconografia, Robert Rauschenberg con i suoi assemblaggi “fisici”,  Andy Warhol con le zuppe o i detersivi voce del consumismo e del cambiamento di usi e costumi (emancipazione femminile), Schifano, in Italia, con le sue televisioni, ecc. Tutti un po’ figli del Dadaismo di Duchamp, in cui negli anni Venti con le sue opere ready made rendeva un comune oggetto (l’attaccapanni, un orinatoio…) un’opera d’arte, decontestualizzando e privandolo della sua funzione. Probabilmente per tutti anche una forma di ribellione e  di sarcasmo verso la critica.

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Tom Wesselmann “Cut out nude”, 1965

Spesso li elaborò anche direttamente nei suoi quadri che quindi divennero tridimensionali. Nel famoso Great American nudes, insieme alle immagini dipinte troviamo telefoni, radio televisioni accese, frigoriferi, porte e finestre, asciugamani, ritratti appesi, riproduzioni di Matisse, Picasso, Mondrian. Per contrastare con la tridimensionalità degli oggetti, i suoi soggetti erano piatti, come avviene nei cartelloni pubblicitari.

7

Tom Wesselmann “Nude no.2”

I suoi famosi nudi,  nonostante lasciassero poco spazio all’immaginazione (le sue donne erano nude, con labbra rosse socchiuse, seni turgidi), non sono mai volgari, anzi li considero “positivi”,  qualcosa che farei vedere ad un bimbo senza timore di scandalizzarlo o incuriosirlo morbosamente.

8 Monica sitting wit Mondrian 1978

Tom Wesselmann “Monica sitting with Mondrian”, 1978

Successivamente cancellò la figura femminile per dare spazio ai dettagli, come le unghie laccate di rosso o le grandi labbra semichiuse che voluttuosamente fumavano una sigaretta.

9

Tom Wesselmann, “Smoker no.3”

“La pittura, il sesso e l’umorismo sono le cose più importanti della mia vita”. Tom Wesselmann. Anche se in realtà la sua vita è stata “regolare” e tranquilla, con la pittura come protagonista ed un importante figura femminile, la moglie e musa Claire, con in sottofondo la sua adorata musica Country.

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Tom Wesselmann, “Bedroom no.25”, 1967

Mi piace moltissimo l’arte di Tom Wesselman;  molti anni fa, ad Arte Fiera a Bologna,  stavo per acquistare un tuo piccolo disegno, purtroppo alla fine il senso di responsabilità mi fece desistere,  è uno dei grandi rammarichi, in termini di acquisizioni, che ho!

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Tom Wesselmann “Study for Great American Nude”, 1957

Infine un po’ di moda,  “ispirata” anche alle sue inconfondibili labbra…

12 

Jimmy Choo Clutch

13

Prada Shoes

14    15

Yves Saint Laurent, catwalk e Zooey Deschanel per Elle Magazine in Saint Laurent 

16    17 Stella-McCartney-2014-collection-for-women-dress

Stella McCartney 

18 Giles

Abito Giles

19 Charlotte Olympia    20

Scarpe Charlotte Olympia e borsa Diane von Furstenberg

    

Mood Wesselmann di Beatrice Brandini

    

Mood Wesselmann di Beatrice Brandini

Buona vita a tutti!

Beatrice

9 commenti su “Tom Wesselmann: eros, colore, gioia, la pop art in una bocca.

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