Capolavori da Philadelphia a Pisa @ Palazzo Blu

Paul Klee Prestigiatore, 1927 Collezione Louise e Walter Arensberg

“Sorelle in atelier” di Beatrice Brandini

A Pisa, presso Palazzo Blu: “Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art”, dal 28 settembre al 7 aprile 2024, sarà una delle più belle esposizioni da visitare in Italia in autunno o inverno, ne sono certa…

Pablo Picasso Autoritratto con tavolozza, 1906. Collezione A.E. Gallatin

Jean Metzinger L’ora del tè, 1911 – 1912 Collezione Louise e Walter Arensberg

50 opere di 20 artisti diversi, come Duchamp, Kandinsky, Matisse, Mirò, Mondrian, Picasso e molti altri straordinari, lasciano l’America per arrivare al Palazzo Blu di Pisa, dove installazioni visive, sonore e multimediali, permettono di collocare le opere in uno specifico spazio temporale, aiutando il visitatore a contestualizzarle. La mostra è curata da Matthew Affron e allestita in collaborazione con Stefano Zuffi. 

Pablo Picasso Uomo con violino, 1911-1912 Collezione Louise e Walter Arensberg

Jacques Lipchitz Marinaio con chitarra, 1914 Dono Mrs. Morris Wenger

È un percorso temporale abbastanza breve quello delle opere esposte, 1906 è datata infatti la prima opera esposta (un autoritratto di Picasso) e 1940 l’ultima (un Cristo di Chagall), ma è è un periodo denso di avvenimenti che hanno rivoluzionato il mondo. Nell’apparente tranquillità degli anni ruggenti, si nascondeva una critica feroce verso la società borghese, conflitti sempre più aspri che hanno portato allo scoppio della prima guerra mondiale.

Fernand Léger Il tipografo, 1919 Collezione Louise e Walter Arensberg 

Henri Matisse Donna seduta in poltrona, 1920 Collezione Louis E. Stern

Per questo si parla di avanguardie, opere articolate, diverse, contese e contestate, ma, proprio come i suoi autori, gli artisti, hanno il costante desiderio di confrontarsi, raccontandoci i valori e i pericoli dell’esistenza. L’arte è “fragile”, nelle sue tele, negli affreschi, nelle ceramiche, nelle sculture, ma potentissima nel suo messaggio, raccontando il suo tempo.

Vasilij Kandinskij Cerchi in un cerchio, 1923 Collezione Louise e Walter Arensberg 

Marie Laurencin Leda e il cingo, 1923, Dono di Mr. e Mrs Charles C.G. Chaplin

Il museo di Philadelphia è una sede molto prestigiosa, fu proprio Marcel Duchamp a sceglierlo; incaricato di trovare una collocazione adatta per l’arte del Novecento, l’artista indicò proprio Philadelphia come la sede più idonea. Ed è significativo che questi capolavori intrisi di libertà, siano partiti proprio da Philadelphia, città che due secoli e mezzo fa è stata la culla della rivoluzione e della libertà americana.

Alexej von Jawlensky Testa astratta: introspettiva – luce rosata, 1926, Collezione Louise e Walter Arensberg 

Jean Arp Configurazione di due punti pericolosi, 1930 circa. Collezione A.E. Gallatin

Il percorso espositivo si apre proprio con un autoritratto di Picasso, in cui un giovanissimo artista venticinquenne si ritrae con in mano una tavolozza, ponendo le basi su quello che sarà inevitabilmente e fortunatamente, il suo destino. 

Jean Hélion Composizione, 1933 Collezione A.E. Gallatin

Jean Hélion Composizione, 1934 Collezione A.E. Gallatin

La prima parte, caratterizzata da un gruppo di opere anteriori alla Prima Guerra Mondiale, ci offre una grande varietà di temi ma con un’unico intento, quello di rompere con il passato accademico. Picasso cubista con l’uomo con il violino, Duchamp con il Macinacaffè, anticipando il surrealismo. Successivamente vediamo il costruttivismo di Léger, l’esperienza della scuola Bauhaus con Cerchio nel cerchi di Kandinsky. Per continuare nel mondo del circo e della magia con Klee e Mirò. Capite bene di quanto materiale e di quanta bellezza sia pervasa questa magnifica esposizione.

   

Piet Mondrian Composizione con giallo e blu, 1932 e Composizione con bianco e rosso, 1936 Collezione A.E. Gallatin

L’apertura di questa mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa, coincide con un intervento di riqualificazione e rinnovamento degli spazi a Palazzo Blu. Queste opere potevano essere esposte anche in una stalla, la loro grandezza e bellezza sarebbe emersa, ma un illuminazione corretta e un ambiente piacevole, sono sicuramente un valore aggiunto. 

Pablo Picasso Bagnante, progetto per un monumento (Dinard), 1928 Collezione A.E. Gallatin

Momento della conferenza stampa con il curatore della mostra Matthew Affron 

La facciata di Palazzo Blu

Grazie Palazzo Blu, sono rimasta letteralmente INCANTATA!

Buona vita a tutti!

Beatrice

 

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